Palermo 16 aprile ore 15:47 – Il 14 aprile si erano imbarcati in 105, in prevalenza senegalesi ed ivoriani, su un gommone partito dalla Libia alla volta dell’Italia.
Durante la traversata, un gruppo di 15 musulmani ha inveito contro la minoranza di nigeriani e ghanesi, di fede cristiana, minacciando di gettarli in acqua. Dalle parole, i musulmani sono passati a vie di fatto gettandone 12 in alto mare e facendoli annegare, non riuscendo nell’intento di fare una pulizia etnica completa per la strenua opposizione degli altri cristiani, che hanno formato una vera e propria catena umana.
La vicenda è venuta alla luce quando gli occupanti del gommone che sono stati soccorsi ieri dalla nave ‘Ellensborg’, sbarcati a Palermo e sentiti dalla Squadra Mobile, hanno raccontato fra le lacrime, di essere superstiti di uno scontro religioso avvenuto a bordo del gommone scaturito dall’odio dal gruppo di musulmani verso i cristiani.
In base alle testimonianze raccolte, la Polizia ha fermato 15 persone persone, di nazionalità ivoriana, malese e senegalese, con l’accusa di “di omicidio plurimo, aggravato dall’odio religioso”.
Meditiamo, gente, meditiamo.
Senza tanti inutili giri di parole, le Forze dell’Ordine – su cui poi vengono scaricate tutte le responsabilità da chi invece avrebbe il dovere di legiferare per la tutela del territorio nazionale – si organizzino perchè l’annunciato Giubileo sarà un boccone troppo ghiotto per essere ignorato da chi predica l’odio razziale e religioso, minacce annunciate e ripetute quotidianamente come un mantra.
E non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…