Roma, 28 febbraio 2022 – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Presidente di ConfimpreseItalia
“Preoccupazione, sgomento, attenzione e partecipazione per quanto sta accadendo in Ucraina. Non si tratta solo di una gravissima violazione del diritto internazionale, ma di un colpo durissimo all’equilibrio del sistema globale, che, probabilmente non sarà più lo stesso”. E’ quanto dichiara in una nota il Presidente di ConfimpreseItalia, Guido D’Amico.
“Già in queste ore lo stato dell’economia nazionale, inizia a sentire i colpi di quanto sta accadendo. La bolletta energetica si sta abbattendo con una forza devastante su imprese e famiglie. Malgrado gli sforzi del Governo, la situazione, di ora in ora, diventa critica. La spinta della filiera energetica, porterà ad un’impennata dell’inflazione, che molti analisti leggono vicino al 6%. Questo provocherà – prosegue D’Amico – una inevitabile contrazione dei consumi, che andrà a penalizzare i soliti noti, ovvero le piccole e medie imprese. Esisteva la speranza di veder rifiorire in primavera il turismo e con la fine della pandemia, anche un salto in avanti, probabilmente a due cifre del sistema del turismo e dell’accoglienza, purtroppo non sarà così. I numeri lo dicono con spietata chiarezza, visto che le elaborazioni del nostro Istituto di Statistica ci raccontano di un Paese che legge il futuro con incertezza”.
Per il Presidente di ConfimpreseItalia, è ormai irrinviabile aprire un tavolo di concertazione permanente tra istituzioni, associazioni d’impresa e sindacati. Lo scenario del conflitto tra Russia e ed Ucraina, inevitabilmente porterà a scenari economici drammatici, soprattutto per il nostro Paese, che più di altri dovrà pagare il prezzo di questa crisi. Già oggi, lo ricordiamo, le filiere horeca, dell’autotrasporto, dell’agricoltura e della pesca e gran parte del comparto artigiano sono costrette a fronteggiare la crisi energetica, con la riduzione delle produzioni per evitare super-bollette, ormai difficili da onorare.
ConfimpreseItalia – conclude D’Amico- chiede con forza al Governo azioni di sostegno del sistema Italia e soprattutto delle Mpmi. Un pezzo dell’export, quello destinato alla Russia, è ormai saltato e tante piccole e medie imprese sono ormai fuori dal sistema, basti pensare che solo nel comparto artigiano e dell’agroalimentare, si registreranno nei prossimi mesi perdite miliardarie. Tutto questo deve essere parte integrante e primaria dell’agenda politica ed economica del Governo. La ripresa, che era appena iniziata, non può essere persa”.