Nel video, anche la decapitazione di 15 soldati siriani
Roma, 16 novembre – Con un nuovo video diffuso online, l’Isis ha informato il mondo di aver decapitato il terzo americano, Peter Kassig, l’operatore umanitario che aveva fatto il Ranger in Iraq e, prigioniero dal 2013, si era convertito all’islamismo, assumendo il nome di Abdul-Rahman Kassig.
Il filmato, che dura 16 minuti contro i cinque minuti dei precedenti, mostra anche la decapitazione di 15 soldati siriani con indosso divise colore blu (a differenza delle tute arancioni dei precedenti sgozzamenti, che richiamavano ‘Guantanamo).
Il boia, coltello in mano, con voce distorta, anche se l’accento britannico sembra evidente, si rivolge direttamente ad Obama, minacciando i soldati americani che potrebbero fare la stessa fine e dicendo “Obama, rivendichi di esserti ritirato dall’Iraq quattro anni fa. Noi diciamo che sei un bugiardo. Non ti sei ritirato”. E Poi “Kassig è stato ucciso perché ha combattuto contro i musulmani in Iraq mentre era un soldato americano”.
I tecnici stanno lavorando per accertare se si tratti di ‘Jihadi Johnny’, il boia delle precedenti decapitazioni e che, secondo la stampa inglese, sarebbe stato ferito nel corso di un raid aereo.
Prima di Kassig, erano stati decapitati gli statunitensi James Foley e Steven Sotloff ed i britannici Alan Henning e David Haines.
I genitori di Kassig, Ed e Paula, hanno esortato la stampa a non fare “il gioco dei rapitori” pubblicando le foto e i video diffusi dai jihadisti: la famiglia Kassig vuole che Peter sia ricordato solo per “l’importante lavoro svolto” e per “l’amore che ha dato ad amici e parenti”.