Bradlee aveva 93 anni e si deve a lui la caduta del Presidente Nixon
Washington, 22 ottobre – Dalle colonne del Washington Post, è stata data comunicazione della morte di Ben Bradlee, che per 26 anni ne è stato il direttore. Ben Bradlee aveva 93 anni. Da anni soffriva del morbo di Alzheimer e di demenza senile.
Fu lui a spronare i suoi due giovani cronisti Bob Woodward e Carl Bernstein a seguire la storia, ad indagare a fondo per essere certi che la verità saltasse fuori in relazione ad alcune intercettazioni abusive effettuate nel quartier generale del Comitato Nazionale Democratico, da parte di uomini legati al Partito Repubblicano, provocando così lo scandalo ricordato come “Watergate” che, nell’agosto del 1974, portò alle dimissioni di Nixon, la prima e unica volta di un presidente americano, facendo guadagnare al giornale il premio Pulitzer.
La vicenda venne riproposta sullo schermo, con il film “Tutti gli uomini del presidente”.
Ma già nel 1971 Bradlee aveva creato grossi problemi all’amministrazione Nixon, con la pubblicazione di alcuni articoli basati sui cosiddetti ‘Pentagon papers’, circa 7.000 pagine di documenti top-secret sulla guerra in Vietnam. Ciò nonostante Nixon avesse tentato di bloccarne la pubblicazione ma la Corte Suprema diede ragione al Washington Post e New York Times.
Con Bradlee, il giornale raddoppiò le vendite e creò diversi uffici di corrispondenza nel mondo.
Obama l’ha ricordato dicendo “Lo standard che ha fissato – per onestà, obiettività e il racconto meticoloso – ha incoraggiato molti altri a intraprendere la professione” mentre Bob Woodward e Carl Bernstein, i due cronisti la cui inchiesta fece esplodere lo scandalo Watergate hanno scritto sul Washington Post: “Un vero amico e genio”