Pedofilia Chiesa australiana: nella seconda testimonianza in videoconferenza, il Cardinale Pell non appare credibile
Difficile non sapesse degli abusi di Ridsdale
Roma, 01 marzo 05:51 – La seconda giornata (sera notte per l’Italia) di testimonianza svolta in videoconferenza dall’hotel Quirinale di Roma appositamente attrezzato, del Cardinale George Pell è stata incentrata sulle sue affermazioni di non essere stato a conoscenza degli abusi sessuali commessi dal prete pedofilo seriale Gerald Ridsdale tra il 1973 ed il 1983, quando i due prestavano il loro servizio sacerdotale, anzi vivevano nella stessa struttura, nella diocesi di Ballarat, dove George Pell era viceparroco nonchè e assistente e consulente del vescovo Ronald Mulkearns.
Nella precedente udienza, il Porporato aveva scaricato completamente la responsabilità dei vari trasferimenti, anzichè denunciarlo alla Polizia., consentendogli di usare violenza in danno di 53 vittime accertate, ribadendo ancora una volta – alle domande di Furness e del presidente della Commissione, giudice Peter McClellan,di non sapere nulla del comportamento del sacerdote ora in carcere.
La Commissione allora ha tirato fuori l’asso dalla manica: una riunione di consultori presieduta dal vescovo Mulkearns nel 1982, a cui Pell era presente. Secondo i documenti in possesso della Commissione, a quel tempo il vescovo e la maggioranza dei consultori sapevano degli abusi di Ridsdale, che continuavano sin dagli anni 1960. E a quella riunione decisero di trasferirlo a un’altra parrocchia per la sesta volta.
Pell, ancora una volta, ha sostenuto che nonostante la conoscenza diffusa degli abusi di Ridsdale, nessuno glielo aveva detto e non l’aveva sentito dire.
Sussulti e mormorii fra i cittadini di Ballarat, venuti dall’Australia appositamente a Roma grazie ad una colletta per assistere alla deposizione dell’alto Prelato nonchè di coloro che lo seguivano dalla biblioteca cittadina, quando Pell ha detto che quella degli innumerevoli abusi commessi da Ridsdale, era “una storia triste ma non era di grande interesse per me” respingendo, ancora una volta, ogni responsabilità sui trasferimenti del prete pedofilo anzichè rimuoverlo dalla chiesa cattolica e denunciarlo alla Polizia.
Dall’Australia, la Furness ha ribadito che “non plausibile” che Pell non fosse a conoscenza che erano le accuse di pedofilia verso Ridsdale la ragione per cui era questi veniva continuamente trasferito.
Questa sera, la terza udienza.
Vedremo se il Cardinale George Pell, con le sue dichiarazioni, ha convinto Papa Francesco e gli altri 8 alti consiglieri del Pontefice.