Roma, 29 Febbraio – Dopo una serie di citazioni da parte della Royal Commission australiana per sentire il Cardinale George Pell sugli abusi sui minori, da parte di sacerdoti incardinati nelle Diocesi di Syney e Melborne di cui egli all’epoca era Arcivescovo ed a cui l’alto prelato aveva risposto con certificati medici, ieri sera l’Eminenza si è reato all’hotel Quirinale, dove era atteso per una videoconferenza con la Corte dalle 22 alle 2 di questa notte, la prima di 3-4 udienze che si svolgeranno, in relazione al fuso orario, dalle 22 alle 02.
Il cardinale Pell, doveva rispondere del perchè aveva insabbiato i casi di denunce di cui era stato informato, risarcendo con cifre irrisorie le vittime applicando quello che venne definito il “Melbourne Response”.
Alla deposizione, erano presenti 14 vittime e loro sostenitori, il cui viaggio è finanziato da una raccolta fondi che ha superato l’equivalente di 130 mila euro.
La Chiesa cattolica “ha commesso enormi errori, ma sta lavorando per rimediare. Ha causato gravi danni in molti luoghi, ha deluso i fedeli” ha detto il porporato. Poi che la Chiesa, in quei giorni, era “fortemente propensa ad accettare smentite degli abusi da parte di chi ne era accusato”, mirando a “proteggere dalla vergogna l’istituzione, la comunità della Chiesa”.
Ha poi negato di aver avuto alcuna conoscenza delle malefatte commesse da sacerdoti pedofili che operavano nella diocesi di Ballarat in cui era viceparroco fra il 1973 e il 1983 e assistente al vescovo Ronald Mulkearns.
Interrogato puntigliosamente dal legale della commissione Gail Furness su Ridsdale, che si trova in carcere perchè condannato per 138 reati in danno di 53 vittime, il Cardinale ha nuovamente negato di essere a conoscenza che Ridsdale commetteva abusi sessuali sui minori mentre lavorava al suo fianco nella diocesi di Ballarat. All’epoca i due, giovani preti, condividevano l’alloggio e quando ci fu la prima udienza a carico di Ridsdale nel 1993, Don George lo aveva persino accompagnato al processo.
Fra le vittime di Ridsale un suo nipote, presente alla testimonianza di Pell. Il sopravvissuto in passate udienze aveva accusato Pell non solo di aver ignorato gli abusi, ma anche di aver tentato di comprare il suo silenzio.
Prima della deposizione, George Pella ha diffuso un comunicato con il quale ha ribadito il suo sostegno al lavoro della Commissione e promettendo di incontrarsi individualmente con le vittime che sono venute a Roma per ascoltarlo testimoniare.
Per pura coincidenza, proprio ieri sera, agli Oscar, il film “Spotlight” è stato premiato come miglior film ed il produttore, Michael Sugar, ha sottolineato: “Questo premio dà voce ai sopravvissuti. Una voce che arriverà al Vaticano. Papa Francesco, è arrivato il momento di proteggere i bambini!”.
In mattinata il Ministro Pell si incontrerà con Papa Francesco.
Il porporato, è uno dei nove cardinali consiglieri prescelti da Papa Bergoglio per ‘curare la Curia romana’.
In Vaticano, Papa Francesco il 24 febbraio 2014 lo ha nominato primo prefetto della Segreteria per l’economia, ossia superministro dell’Economia.
Per affrontare il grave problema della pedofilia, Bergoglio due anni fa istituì l’apposita “Pontificia commissione per la tutela dei minori” presieduta dal Cardinale Sean Patrick O’Malley, con lo scopo un servizio di consulenza per diocesi, volto alla prevenzione degli abusi. Fra i consulenti, Peter Saunders, che fu anche vittima di abusi.
Il Santo Padre, come si legge su “Avvenire” dell’11 giugno 2015 a firma di Stefania Falasca, “ha stabilito il reato canonico di ‘abuso d’ufficio episcopale’ per i pastori che non danno seguito ai casi di denuncia di violenze sui minori e sugli adulti vulnerabili da parte del clero ed ha istituito ‘ad hoc’ anche una apposita sezione giudiziaria in seno alla Congregazione per la Dottrina della fede. La decisione del Papa è stata ratificata nel corso della decima riunione del Consiglio dei nove cardinali che lo coadiuvano nella riforma della Curia Romana e nel governo della Chiesa, il cosiddetto C9, che si è conclusa ieri in Vaticano.”… “padre Federico Lombardi, nel corso del briefing presso la Sala Stampa vaticana, ha sottolineato che la decisione è coerente con quanto già prospettato nei mesi scorsi dalla Pontificia commissione per la tutela dei minori presieduta dall’arcivescovo di Boston, il cardinale Sean Patrick O’Malley, in merito alla accountability’, ossia alla assunzione di responsabilità, dei vescovi in questi casi” ed infine “Quanto alla retroattività della norma, il portavoce vaticano ha spiegato che «ci sono già nel codice di diritto canonico degli elementi» su queste fattispecie di reato, per cui il tema della responsabilità episcopale «non nasce dal nulla » ma con la nuova proposta approvata dal Papa viene ora «definita una procedura per affrontare questi casi».”
Principi che danno il chiaro senso della volontà di invertire la rotta e, seppure vero che la responsabilità penale è sempre e solo soggettiva e non si può certo addebitare alla Diocesi, è responsabilità del suo pastore, proprio per tutelare il nome della Chiesa Cattolica estranea e non certo imputabile di queste bassezze, non coprire queste vergognose malefatte.
Ma qualcosa non ha funzionato…
Infatti, quando Peter Saunders ha criticato l’operato del porporato Pell e di un altro Cardinale, si è trovato… fuori!
Per far meglio comprendere quest’ultimo passo, utilizziamo le qualificate parole riportate su “Repubblica.it – Vaticano” del 6 febbraio 2016: “”La Commissione Pontificia per la Protezione di minori – si legge in una nota diffusa dal portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi – nell’incontro di oggi ha discusso l’orientamento e gli scopi della Commissione stessa. Come risultato della discussione si è deciso che il signor Peter Sunders prenderà un periodo di aspettativa dalla sua partecipazione come membro per riflettere come egli possa contribuire nel modo migliore al lavoro della Commissione”.
La decisione, assunta all’interno dell’organismo, arriva a seguito ad affermazioni dello stesso Saunders che ha criticato il cardinale George Pell,superministro vaticano dell’Economia, per aver risposto con certificati medici alle richieste di essere interrogato dalla Commissione governativa australiana che deve far luce sugli abusi nel grande paese, riguardo alla gestione.””
Certo, se per dire il proprio parere, si ottiene questo risultato, appare lecito dubitare che la Commissione ed il Consiglio dei 9, possa veramente applicare la volontà di Papa Francesco.
Vedremo…