Agitando lo spauracchio fascista, ennesimi scontri da parte di militanti anti Fn per impedire un regolare comizio di Marine Le Pen. Forse, perchè non hanno e non sono in grado di opporre argomenti validi se non la violenza, alle parole della candidata alle presidenziali francesi.
Così ieri, l’ennesima storia. Tre i blitz.
Quando è arrivato il deputato del Gard, Gilbert Collard, accompagnato dalla moglie è sceso dall’auto per entrare nel teatro ‘Zenith’, “è stato aggredito vigliaccamente insieme alla moglie all’ingresso dello Zenith”, ha detto all’interno del teatro David Rachline, portavoce della campagna presidenziale di Marine Le Pen, puntando il dito contro “teppisti di estrema sinistra”. Contro di loro, insulti, lancio di oggetti e bottiglie molotov.
Mentre la candidata del Front National parlava alla folla nell’interno del teatro, il secondo blitz. Una donna è salita di corsa sul palco. Immediato l’intervento del servizio d’ordine, che l’ha portata via dietro al grido dei militanti: “Siamo a casa nostra!”. Marine Le Pen ha poi ripreso la parola dicendo: “Questa è la visione degli estremisti della sinistra di fronte all’unica candidata donna che difende le donne”.
Infine, il terzo vergognoso episodio. Un’altra donna, sul palco, ha improvvisamente cominciato a gridare contro la candidata del Fronte, aprendosi la camicetta. Sul petto, slogan anti-Fn. Immediatamente, anche lei è stata portata via dal servizio d’ordine, richiamando su di se l’attenzione dei media. Le Pen è stata costretta per un’altra volta ad interrompere il suo discorso. Riprendendo la parola, Marina le Pen ha detto “Non vogliono proprio lasciarci esprimere le nostre idee…”
Evidentemente, le sue parole mettono paura a chi non vuole combattere democraticamente e le elezioni dovrebbero essere la massima espressione della democrazia.
Eppure, il mondo, si riempe la bocca con il pensiero del loro filosofo francese François-Marie Arouet, noto come Voltaire: “Non condivido le tue idee ma mi batterò fino alla morte affinchè tu possa esprimerle”.