(foto repertorio)
Le attentatrici-vittime di un’età tra i 9 e i 14 anni
Roma, 02 ottobre ore 20:22 – Ancora piccoli innocenti portatori di morte.
Ieri, fra le centinaia di fedeli che attendevano all’esterno di una moschea di Maiduguri di partecipare alla preghiera della sera, c’erano cinque bambine, fra i nove e 14 anni.
Le piccole, si aggiravano fra i coetanei sostando dove vi era un maggior numero di persone ma al posto dell’innocenza, portavano con loro la morte e distruzione.
Le piccole, indossavano cinture e giubbotti esplosivi. Improvvisamente, sono esplose tutte insieme, probabilmente a mezzo di un radiocomando, seminando morte e distruzione fra i presenti e danneggiando anche la sede della milizia locale di vigilanza, accanto alla moschea, che ha subito gli effetti distruttivi delle deflagrazioni.
A terra, si sono contati 14 morti, comprese le bambine e 39 feriti ma il numero delle vittime potrebbe aumentare dato che molti feriti hanno subito mutilazioni e sono in gravi condizioni.
L’attentato non è stato ancora rivendicato ma, per le modalità, viene attribuito ai Boko Haram, i fondamentalisti islamici che proprio in quest’area (Stato di Borno) sei anni fa hanno dato il via alla loro guerra sanguinosa per l’instaurazione della Sharia (la legge islamica), con un bilancio di oltre 17.000 morti e più di un milione e mezzo di sfollati costretti a fuggire dalle loro case e dai loro villaggi.