La tragedia della Mecca

Roma, 29 settembre. Nei giorni scorsi, si è verificatoil tragico avvenimento de La Mecca, con 717 morti nella calca che in ogni ricorrenza del genere si crea nel luogo e, certo, con l’andar del tempo la cifra si arrotonderà anche di qualche altra unità… ma che dire oltre a quello che hanno già detto i notiziari di ogni ordine, grado e colore? C’è poco da aggiungere per non cadere nelle ripetizioni, però, al di la della cronaca dell’avvenimento, per avere una visione completa di quanto è accaduto, dovremmo considerare il fatto nel suo aspetto fenomenico poiché esso raccoglie in se il grande contrasto dell’incontro di epoche e di culture distanti fra di loro più di mille anni. …
Dunque, questo pellegrinaggio è un rito sacro dell’Islam che si celebra una volta l’anno e vi devono convergere tutti i musulmani. Essi provengono da tutto l’Islam, si concentrano a Mina, a 5 chilometri da La Mecca, per essere pronti il giorno dell’ Eid al-Adha, la Festa del Sacrificio, a sfilare nel recinto in cui ha sede il muro contro cui devono scagliare pietre per fare la “lapidazione del diavolo”.
Nella celebrazione di questo rito, non è escluso che, non essendo nessuno di loro, né un lanciatore del peso, né del giavellotto, la pietra scagliata da lui da una certa distanza, non colpisca il muro-diavolo, ma un altro pellegrino che, se gli va bene, finisce all’ospedale. Tutti i pellegrini che convergono a La Mecca per adempiere a questo rito, devono indossare una ampia casacca bianca che, sarà utilizzata, al momento della loro morte, ad avvolgere il loro corpo.
Molti anni or sono, conobbi all’Università uno studente arabo che parlava solo inglese e grazie al quale cominciai a trasformare il mio inglese dallo scolastico alla conversazione. Ahmed, questo era il suo nome, musulmano, dopo aver conosciuto il nostro cattolicesimo, tenne a farmi presente che loro, i musulmani, andavano alla moschea, per la preghiera, ben cinque volte al giorno.
Nella dimensione islamica sono presenti questi precetti ma quanti cattolici, che si proclamano credenti, risponderebbero al dovere di adempiere ad un rito come quello che porta tutti i musulmani a La Mecca?
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