Minacciosi venti ideologici da oltre Atlantico

Porto d'armi e aborto: due decisioni dela Corte Suprema degli Stati Uniti che fanno discutere

Il Presidente americano Joe Biden si è dichiarato profondamente deluso e preoccupato in merito alle due recenti sentenze emesse in rapida successione dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Con lui sono rimaste scosse e sbalordite le opinioni pubbliche di gran parte degli stati del mondo occidentale.
Diciamo subito che tali sentenze alterano profondamente il quadro giuridico delle vigenti normative statunitensi che regolano i diritti dei cittadini in tema di porto d’armi e di aborto.
Gioverà ricordare che la Costituzione americana prevede che i nove giudici ( detti “saggi“) che compongono la Corte Suprema vengano di volta in volta nominati “a vita” dal Presidente americano in carica, con approvazione del Senato, in esito a decesso o dimissioni di uno o più membri di detta Corte.
Attualmente, sei di questi nove giudici sono stati nominati dai Presidenti repubblicani in carica all’epoca.
Precisamente, tre sono stati nominati da George W. Busch e tre da Donald Trump.
La maggioranza “repubblicana “ in seno a tale organo risulta quindi palese e questo squilibrio è destinato a permanere ancora per molti anni.
Peraltro, una modifica della normativa costituzionale specifica non appare al momento ipotizzabile alla luce degli attuali equilibri politici parlamentari.
Ma ora veniamo ai fatti.
Con la sua prima sentenza, la Corte Suprema ha stabilito che il diritto alla detenzione di armi vale anche fuori dalla propria abitazione, bocciando così le restrizioni decise in materia dallo Stato di New York.
Tutto ciò proprio mentre il Congresso approvava una normativa tesa ad arginare il flusso omicida delle stragi che, com’è noto, sta flagellando varie località americane colpite dalla follia di possessori di armi scatenatasi nelle scuole, nei supermercati, nelle strade, eccetera.
Orbene, subito dopo la lettura della sentenza, si è manifestata la pronta esultanza dei produttori di armi come, ad esempio, la Smith and Wesson ,il cui titolo azionario in borsa ha fatto registrare un immediato aumento di oltre il 7%.
Per quanto attiene invece alla seconda sentenza della Corte Suprema, in materia di diritto all’aborto, questa ha l’effetto di far regredire il Paese di cinque decenni in termini di diritti acquisiti.
In buona sostanza, detta sentenza autorizza gli Stati federali a legiferare in tale materia senza alcuna restrizione.
Trascorso appena un giorno dall’emanazione di questa storica pronuncia, in molti Stati è stata disposta l’immediata chiusura delle cliniche ove era consentita, nei casi previsti dalla legge, l’interruzione della gravidanza.
Altri Stati sono inoltre in procinto di adottare provvedimenti analoghi, come già annunciato dai rispettivi governi in carica.
Il risultato di tali decisioni sta determinando ipso facto una profonda inedita spaccatura, in termini non soltanto geografici, dei diritti delle cittadine americane ad interrompere la gravidanza.
In tale situazione, infatti, diversi Stati hanno già annunciato di voler mantenere in vigore la normativa vigente in materia.
Inoltre, tali Stati si sono dichiarati pronti ad accogliere nei rispettivi territori tutte le cittadine che decidessero di avvalersi della loro normativa vigente in materia di interruzione della gravidanza.
Considerando che statisticamente chi ricorreva finora alle pratiche abortiste era per lo più la parte povera della popolazione.

Si determinerà in futuro una situazione paradossale in cui le cittadine più povere dovranno sobbarcarsi i costi e gli oneri di un trasferimento in uno Stato che abbia mantenuto la normativa preesistente, se vorranno interrompere la gravidanza.
Altrimenti, dovranno rassegnarsi a doverla portare a termine!
Riassumendo: le due sentenze summenzionate della Corte Suprema dei “saggi” sono destinate a produrre innegabili squilibri nella vita sociale della popolazione degli Stati Uniti.
Non possiamo a questo punto non chiederci se non sarebbe saggio smettere quanto meno di definire “saggi” questi giudici, palesemente non dotati di saggezza.

DEL DIRETTORE

Non entrando nel merito delle sentenze, dalle dichiarazioni del Presidente Americano, la SUA visione di Corte Suprema è a corrente alternata … Togliendo i tre giudici “non saggi” nominati da Trump, si deduce che la maggioranza prima era di “SAGGI” Democratici, ma in quel caso non c’era squilibrio… INCREDIBILE O MEGLIO, CI DOVREBBE FAR CAPIRE TANTE ALTRE COSE… 

Anche la Corte Costituzionale o la Cassazione italiana, emettono sentenze a volte sbalorditive, ma nessuno si sogna di parlare di squilibrio. Sono i Giudici Supremi e basta…  Così dovrebbe essere la ‘democrazia”… 

 

Exit mobile version