Mosul (Iraq) 20 gennaio ore 13:02 (ansa) Uccisi in pubblico a colpi di mitragliatrici perché avevano guardato una partita di calcio in tv: 13 ragazzini iracheni sono stati massacrati dalle milizie dell’Isis per aver tifato la loro nazionale mentre giocava contro la Giordania (1-0) nell’ambito della Coppa d’Asia, tuttora in corso in Australia. Le uccisioni sono avvenute il 12 gennaio, ma la notizia si è appresa solo ieri sera.
I ragazzini sono stati catturati dai jihadisti nel quartiere di al-Yarmuk, a Mosul, controllata ormai dall’Isis – riferiscono i media internazionali – e poi uccisi perchè, secondo i terroristi, nel guardare le partite hanno violato la sharia. “I cadaveri sono rimasti esposti a terra e i genitori non hanno potuto recuperarli per timore di essere uccisi dai jihadisti”, scrive sul suo sito web un gruppo di attivisti dal nome ‘Raqqa is being slaughtered silently’ (Raqqa viene macellata in silenzio), che documenta segretamente la violenza scioccante e l’oppressione che l’Isis ha portato alla loro città natale.
Prima di proseguire con l’esecuzione, le milizie dell’Isis hanno annunciato quanto stavano per fare con un megafono, dicendo che i ragazzini avevano commesso un crimine, riferisce ancora il gruppo. L’uccisione degli adolescenti e’ avvenuta pochi giorni dopo che l’Isis ha pubblicato un video nel quale mostra due uomini uccisi dopo essere stati spinti da una torre a Mosul. Le accuse contro di loro sono state lette da un combattente mascherato con una piccola radio portatile: le due vittime sono stati giudicate colpevoli di impegnarsi in attività omosessuali e dovevano essere puniti con la morte, secondo l’interpretazione islamica radicale della sharia.
L’Isis ha pubblicato un video sul web in cui minaccia di uccidere due ostaggi giapponesi se non verrà pagato un riscatto di 200 milioni di dollari in 72 ore: il video, diffuso online oggi, è stato pubblicato su siti Internet vicini al gruppo terroristico. Gli ostaggi si chiamerebbero Kenji Goto Jogo e Haruna Yukawa. Per il momento le autorità giapponesi non hanno rilasciato commenti.
Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha anticipato il suo rientro in Giappone da una visita in Medio Oriente. E’ una minaccia “imperdonabile” di fronte alla quale “provo profondo risentimento” e “chiedo il rilascio immediato degli ostaggi”, ha detto.