Roma, 14 gennaio 13:26NEWS – L’Indonesia nel mirino dei terroristi dell’Isis facendola ripiombare nel terrore del 2009 quando Giacarta subì gli attentati agli Hotel Marriott e Ritz.
Secondo media locali, ci sarebbero state sette esplosioni nel quartiere che ospita ambasciate e un ufficio dell’Onu. La prima si è verificata verso le 10.30 del mattino (le 4.30 in Italia), vicino all’incrocio tra via Thamrin e via Wahid Haysim e almeno un’altra è avvenuta vicino al quartier generale delle Nazioni Unite, su via Thamrin.
Metro Tv, ha riferito che il commando sarebbe composto da 14 uomini armati di granate mentre le ricostruzioni della polizia parlano di 5 uomini. Anche il numero delle vittime è impreciso. Sarebbero almeno sei o sette morti fra cui un olandese mentre l’ambasciata dell’Aja ha dichiarato che è gravemente ferito e sottoposto ad intervento chirurgico.
Tre kamikaze, inoltre, avrebbero preso di mira un vicino caffè Starbucks, situato nel palazzo Skyline. Starbucks ha chiuso tutti i caffè a Giacarta fino a nuovo ordine.
Quattro sospetti attentatori sono stati arrestati, altri sarebbero in fuga. L’Isis, attraverso l’agenzia di stampa Aamaaq, legata allo Stato Islamico, rivendicando l’attentato, ha reso noto che combattenti hanno eseguito gli attacchi.
Secondo la Polizia, ad organizzare gli attentati c’è Bahrun Naim, un indonesiano che starebbe combattendo con l’Isis in Siria.
Secondo la Bbc online, ieri il leader di al Qaida, Ayman al-Zawahiri, con un messaggio audioesortava gli indonesiani e i musulmani nel sudest asiatico a colpire interessi degli Stati Uniti ed i suoi alleati. Non è chiaro se il messaggio, intitolato ‘Il sole della vittoria sorge da Nusantara’ (riferito alla parola indonesiana per arcipelago), abbia qualche legame con gli attacchi odierni.
Il presidente dell’Indonesia, Joko Widodo, nel condannare gli attacchi, ha ordinato al capo della polizia nazionale e al ministro per gli Affari politici e la sicurezza di catturare i responsabili. “Hanno voluto imitare le azioni terroristiche di Parigi, è probabile che siano del gruppo (Stato Islamico)”.
Il mese scorso l’Isis aveva minacciato preannunciando che un’azione che messo l’Indonesia “sotto la luce dei riflettori” e pertanto le autorità del Paese avevano messo in guardia la popolazione rafforzando le misure di sicurezza nelle chiese, negli aeroporti e in altri siti a rischio in tutto il Paese