Isis – Tra Bruxelles-Parigi, un’ondata di arresti
Roma, 26 marzo ore 08:41 – Secondo il presidente francese Hollande, la “cellula terroristica sta per essere annientata” anche se potrebbero essercene altre.
L’obiettivo era lo stesso: provocare terrore facendo più morti possibili, a Bruxelles come a Parigi.
La cattura di Salah Abdeslam, il suo finto collaborare, l’attacco a Bruxelles, la nuova chiusura di Salah che, dopo aver rifiutato l’estradizione, chiede di essere trasferito e messo a disposizione della Francia.
Certo, le valutazioni degli studiosi e cultori della materia, in particolare nei salotti televisivi, troveranno diecimila valutazioni e sfaccettature ma noi, per l’esperienza vissuta sulla strada, rimaniamo dell’idea della finta collaborazione subito dopo l’arresto, per far abbassare il livello di guardia e consentire di compiere l’ennesima strage a Bruxelles che, con Salah ricercato, avrebbe avuto problemi per la realizzazione.
Infatti, da quanto si apprende, Salah Abdeslam, non ha fornito alcuna notizia utile alle indagini se non confermare quanto già gli investigatori sapevano, chiudendosi nel mutismo subito dopo e richiedendo di essere estradato in Francia.
Intanto gli investigatori hanno sventato ad Argenteuil, nella banlieue parigina, un piano “in fase avanzata” e fermato il suo ideatore, legato a quell’Abbaoud che era la ‘mente’ del 13 novembre mentre a Bruxelles, invece, sono stati arrestati sei sospetti in diversi raid, di cui uno a Schaerbeek durato diverse ore. L’uomo ferito e fermato ieri dalla polizia belga, aveva una sacca contenente “elementi esplosivi”. Mentre era sdraiato a terra per una ferita alla gamba, per sicurezza è stato avvicinato e disarmato da un robot sminatore.