Per Tsipras una vittoria di Pirro
Roma, 11 luglio – Nel referendum svoltosi in Grecia la settimana scorsa, ha vinto lo schieramento di Tsipras che ha raccolto una larga maggioranza, ma a perdere è stato l’intero popolo greco, senza alcuna esclusione di ceto e di credo politico o partitico.
Infatti, la situazione che si è venuta a creare, è certamente molto peggiore di quella preesistente e le prospettive di ripresa si sono ulteriormente diradate ed allontanate.
Per onestà intellettuale bisogna riconoscere al popolo ellenico il merito di aver mantenuto la schiena diritta in un momento molto difficile, ignorando l’ammaliante canto delle sirene franco-teutoniche. che, volenti o nolenti, conservano saldamente le leve del potere nell’unione europea.
Nella circostanza il leader greco si è dimostrato un ottimo capopopolo capace di trascinare le folle impaurite e spaventate, ma ha mostrato i suoi limiti come politico, perche avrebbe dovuto prevedere cosa sarebbe accaduto dopo.
Se ne deduce che il suo successo in Patria è paragonabile alla leggendaria vittoria di Pirro con tutte le conseguenze negative per l’intera Comunità Europea.
Dopo asfissianti trattative e perdite di tempo prezioso, si è trovato un accordo apparentemente di facciata, ma quanto potrà reggere nessuno lo sa.
Infatti, se è vero, com’è vero, che il premier greco abbia promesso tagli sulle pensioni ed altri balzelli per circa 13 miliardi, è altrettanto vero che in cambio chiede un ulteriore finanziamento di 50 miliardi in 3 anni senza affermare chiaramente come verranno restituiti.
In più, nei confronti del governo greco, manca proprio la fiducia, senza la quale, è stato osservato, non si va da nessuna parte.
Non dimentichiamo che si è perso tantissimo tempo ed i fatti hanno dimostrato che non basta la moneta unica per unificare i popoli dell’eurozona, bensì occorre lavorare sodo per arrivare all’unione politica, che non sta- certo dietro l’angolo.