Bruxelles, 11 marzo – (ansa) Questa moneta da 2 euro ‘non s’ha da fare’. E’ quello che senza troppi giri di parole ha detto al Belgio la Francia che, duecento anni dopo, non ha ancora superato il trauma della sconfitta di Napoleone a Waterloo. E’ infatti proprio in Belgio che si trova il campo della celebre – o infame – battaglia, in cui l’inglese Duca di Wellington trionfò definitivamente sul generale Bonaparte. In occasione del 18 giugno di quest’anno, in cui cade il bicentenario dell’evento per cui si terrà una tre giorni di rievocazione storica speciale, Bruxelles aveva l’intenzione di coniare una moneta commemorativa ad hoc da 2 euro. Ma Parigi, con una mossa più unica che rara, ha deciso di bloccare il progetto appellandosi alle procedure Ue. E per evitare di ingigantire ulteriormente il ‘casus belli’ con il rischio di una ‘Waterloo 2’ della diplomazia, il Belgio ha comunicato oggi al Consiglio Ue di aver deciso di ritirare il progetto.
Ogni paese che fa parte dell’euro ha infatti il diritto di coniare due monete commemorative l’anno e, secondo una procedura standard, gli stati membri possono, in caso, esprimere obiezioni. Il Belgio aveva presentato il progetto per il conio sui duecento anni di Waterloo a novembre ma il dossier si è trascinato fino al 5 marzo, quando è arrivata al Segretariato generale del Consiglio Ue una lettera formale da Parigi. Il pezzo commemorativo da 2 euro, si legge nella missiva, “rischierebbe di generare reazioni avverse in Francia” e allo stesso tempo di dividere ancora di più un’eurozona che, dalla crisi della Grecia, sembra sempre essere sull’orlo della disgregazione.
“La Battaglia di Waterloo – scrive Parigi a Bruxelles – è un evento con una risonanza particolare nella coscienza collettiva, che va al di là di un semplice conflitto militare”, e per questo “la circolazione di monete portatrici di un simbolo che è negativo per una parte della popolazione europea ci appare pregiudizievole” soprattutto “in un contesto dove i governi dell’Eurozona stanno cercando di rafforzare l’unità e la cooperazione attraverso l’Unione monetaria”. Tra il divertito e lo ‘sfottò’ la reazione dei parlamentari inglesi (“I francesi dovrebbero crescere un po’”, ha dichiarato il conservatore Peter Bone), mentre sono stupiti gli organizzatori belgi delle commemorazioni per Waterloo.
“Sono anni che le prepariamo, anche con gli ambasciatori, e non c’è mai stato nessun problema – spiega il direttore della onlus ‘Bataille de Waterloo 1815’ Etienne Claude – Non ho mai visto una tale reazione”. Waterloo, una zona di campagna appena fuori Bruxelles, è infatti patrimonio storico e dal 1815 è rimasta tale e quale: solo i campi, i sentieri e le cascine di duecento anni fa, dove vi persero la vita oltre 55mila soldati in una delle peggiori carneficine della Storia.