I militari riuscivano a disarmarlo senza fare uso delle proprie armi d’ordinanza. Vicino alla panchina dove l’uomo era stato sorpreso, i Carabinieri rinvenivano un borsone nel cui interno vi erano due pistole risultate rubate nell’agosto 2014 in zona Roma Casalotti in occasione di furto in abitazione; un fucile a pompa risultato rubato nel 2012 a Scandriglia (RI) ed un fucile kalashnikov, cal. 7,62, oltre a sette serbatoi riconducibili a diverse armi e a qualche centinaio di colpi di diverso calibro. A terra, sempre nelle adiacenze, rinvenivano una bottiglia in vetro, chiusa artigianalmente con nastro adesivo, nel cui interno vi erano circa 50 grammi di polvere pirica. L’egiziano dichiarava aver rinvenuto quel materiale in un locale nelle vicine case popolari e di essersene impossessato. L’uomo veniva tratto in arresto e il materiale rinvenuto sottoposto a sequestro anche al fine di accertare se le stesse sono state impiegate per commettere reati.
Dopo lunghe, laboriose e delicate indagini, gli uomini del Capitano Ferraro riuscivano ad accertare che le armi e l’esplosivo costituivano l’armamentario a disposizione della criminalità locale e facenti capo ad un trentanovenne siciliano, già gravato da numerosi precedenti di polizia, che era coadiuvato da un trentasettenne del posto.
Gli elementi probatori raccolti dagli investigatori, hanno consentito alla Procura di richiedere ed ottenere dal GIP presso il Tribunale di Tivoli un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 39enne siciliano, per i reati di “detenzione illegale di armi da guerra e comuni da sparo atte all’impiego, nonché di diverse tipologie di munizioni e di polvere da sparo”.
Il provvedimento è stato eseguito ieri dai Carabinieri di Monterotondo e l’arrestato è stato
tradotto presso la casa circondariale di Roma Rebibbia, a disposizione dell’A.G. tiburtina.