Sul luogo dell’incidente, i soli mezzi. Il centauro, un uomo 51enne, era stato trasportato in ospedale ove veniva ricoverato per “fratture multiple” su tutto il corpo con una prognosi superiore ai 40 giorni mentre il conducente della Bmw, subito dopo l’incidente, si era dileguato.
Dai rilievi e dalle dichiarazioni dei testimoni, la responsabilità del sinistro era da addebitarsi al conducente della Bmw che guidava contromano.
Esaminando attentamente la zona, poco lontano, i Vigili rinvenivano per terra una carta d’identità intestata a J. N., un serbo di 42anni. I testi, visionato il documento, riconoscevano nella foto il conducente dell’autovettura che si era dato alla fuga.
Gli agenti della Polizia Locale si recavano all’indirizzo riportato sul documento dove, alla porta, si presentava la moglie dell’individuo. La donna cercava di negare la presenza del marito in casa. Infine, J. N. usciva da una stanza, tentando di addossare la responsabilità dell’incidente al figlio minore ma, inchiodato dal documento, seguiva gli uomini del VI Gruppo presso gli uffici del Gruppo Sicurezza Pubblica ed Emergenziale.
In quegli uffici, accertato che J. N. guidava con la patente scaduta dal 2011 ed aveva precedenti per guida in stato di ebrezza, guida con rifiuto di sottoporsi ad alcooltest nonchè risultavano a suo carico precedenti per furto aggravato, ricettazione e rapina, si procedeva al suo arresto ponendolo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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