Le inutili polemiche sul funerale Casamonica – VIDEO ABITAZIONE CASAMONICA

Roma, 21 agosto – Ieri, nella Chiesa Don Bosco, a Cinecittà, si sono svolti i funerali religiosi di Vittorio Casamonica, un re per il clan dei Casamonica.

In occasione di operazioni di Polizia Giudiziaria, è stato documentato lo sfarzo della famiglia Casamonica, imperante alla “Romanina”, quartiere alla periferia della Capitale.

Per  il  suo funerale, non si è badato a spese.

Il feretro  è arrivata a bordo di una carrozza nera intarsiata con bassorilievi dorati, trainata da sei cavalli neri con pennacchio, (la stessa usata per i funerali del grande Totò, come precisato da  Ciro Cesarano, uno dei titolari dell’agenzia di onoranze funebri di Calvizzano, in provincia di Napoli, proprietaria del mezzo aggiungendo  “Affittiamo carrozze con i cavalli per i funerali quasi ogni giorno. Quella di ieri è la stessa utilizzata per le esequie di Totò”. “Abbiamo circa 300 richieste l’anno da tutta Italia”) condotta da un cocchiere vestito di bianco.

A seguire il corteo funebre, nove furgoni con corone di fiori, 12 Suv e limousine, e almeno 250 auto.

All’ingresso della Basilica, enorme striscione come anche ai lati due gigantografie, con la foto del defunto, vestito da Papa, in un’altra con la corona sullo sfondo del Colosseo e il cupolone con le scritte   “Hai conquistato Roma, ora conquista il paradiso” e “Vittorio Casamonica re di Roma”.

Sulla bara, l’immagine di padre Pio.

La salma è entrata  in chiesa sulle note de “Il Padrino”, il celebre film interpretato da Marlon Branco, eseguite da una orchesta.

Dentro, la funzione religiosa è stata celebrata dal parroco della chiesa Don Bosco, don Giancarlo Manieri, cui hanno assistito circa 400-500 persone. Un pò di confusione ma, all’invito a prendere posto, hanno obbedito mantenendo un perfetto ordine e silenzio, molti confessandosi e rispondendo alle preghiere della messa.

Al termine della funzione religiosa,  la bara è uscita accolta dalle note della colonna sonora di “2001 Odissea nello Spazio” mentre dall’alto, lanciati da un elicottero, una pioggia di petali di rose si è riversata sui presenti e il feretro è stato caricato a bordo di una Rolls-Royce.

Questa la cronaca del funerale, certamente svoltosi con una grande curata scenografia con effetti cinematografici.

Ora la polemica.

Si contesta alla Polizia Locale Roma Capitale di aver svolto il servizio di viabilità. E cosa avrebbero dovuto fare, quando una segnalazione ha informato   che sulla via Tuscolana era in atto un grande ingorgo? Lasciare paralizzata un’ampia fascia della città? … e poi si sarebbe gridato ai “fannulloni, nullafacenti”! Hanno semplicemente svolto un servizio necessario ed indispendabile per il funzionamento della viabilità  dei quartieri  Cinecittà-Tuscolano, con ripercussioni sul resto della città.

Su  questo ha risposto il Comandante della Polizia Locale Roma Capitale, Raffaele Clemente
“La pattuglia, giunta sul posto, ha segnalato alla centrale operativa che  l’intralcio era dovuto alla presenza del corteo funebre”. “Ciò avveniva all’altezza dello svincolo tra la via Tuscolana e il raccordo anulare. Per impedire che il blocco del traffico si estendesse anche al raccordo, i vigili hanno fatto accostare il corteo e regolato il tratto di carreggiata per far defluire la circolazione che nel frattempo si era intasata alle spalle della processione. Lo stesso corteo è stato quindi allontanato dalla via Tuscolana per evitare che si creassero ulteriori disagi in una zona della città densamente abitata e trafficata, facendolo transitare per piazza Quinto Curzio. Contemporaneamente, sono intervenute altre tre pattuglie in piazza don Bosco per impedire che le numerose auto che nel frattempo erano già convenute per la cerimonia funebre, bloccassero la circolazione e le linee di trasporto pubblico”.  “Pertanto – conclude Clemente – l’attività della Polizia Locale di Roma Capitale nella vicenda si è limitata alla sola garanzia della sicurezza della circolazione. In questo frangente, insieme ad Ama, gli agenti si sono preoccupati di sollecitare la pulizia della sede stradale ingombrata dai fiori lanciati dai partecipanti al corteo, che potevano mettere a repentaglio l’incolumità dei cittadini, specie di quanti si muovono sulle due ruote. Tutte queste informazioni sono contenute in una nota al prefetto di Roma, Franco Gabrielli, nell’ambito di una inchiesta che lui stesso ha attivato presso tutte le forze di polizia”
 
Dalla politica, si parla di segnali di mafia.

Se c’è mafia nella Capitale, è in corso un’indagine ma, a quanto è dato sapere, dalla relazione del Prefetto Gabrielli, logicamente non dovrebbe nemmeno esistere se, nonostante il coinvolgimento di numerosi parlamentari locale e regionali e funzionari a vari livelli del Comune di Roma, il Consiglio Comunale al completo  non viene sciolto.

Chi, se vive sulla strada,  non ha mai visto gli sfarzi di un funerale o una festa o un matrimonio dei Casamonica?

Come ha dichiarato un nipote del defunto, “Vittorio, 65 anni, era una bravissima persona. Noi sapevamo che doveva morire e abbiamo fatto di tutto per accontentarlo: gli piacevano tanto le feste non volevamo fare una cosa di pianto. È usanza, sono anni che quando muore uno dei nostri vecchi si usano le carrozze e i cavalli”. “Vittorio Casamonica Re di Roma? Nel gergo nostro, nella nostra cultura significa che per noi è un re, il nostro re di Roma “Ma a chi abbiamo dato fastidio? È la nostra cultura” conclude Luciano Casamonica replicando a chi parla di ‘show’. “Noi siamo venuti qui con un defunto. La Chiesa accoglie tutti”.

Quella stessa cultura, in ben più grave fatto,  rispettata quando in appello il nomade che aveva ucciso, investendolo e trascinandolo per 200 metri il Vigile Urbano di Milano Niccolò Savarino, sulla richiesta di pena di 26 anni venne condannato a 15 anni mentre in appello la pena è stata ridotta a 9  e dopo soli  5 anni ottenere la semilibertà,  in considerazione del “contesto di vita famigliare” nel quale il ragazzo “è cresciuto, caratterizzato dalla commissione di illeciti da parte degli adulti di riferimento” e dalla “totale assenza di scolarizzazione”. 

Ora, la cultura non viene rispettata?

Si può contestare al parroco l’esposizione delle gigantografie, ma ha già fornito una versione “accettabile”: ero dentro e non le ho viste…

Sempre il parroco, non avrebbe dovuto celebrare la funzione vista la scomunica del Papa verso i mafiosi. Ma, per ogni morto, il sacerdote deve chiedere il  casellario giudiziale e carichi pendenti?

Se poi era delinquente, perchè non stava in carcere?

Per il pilota dell’elicottero, si apprende che è in corso  la sospensione della licenza di volo. “Non e’ stata data alcuna autorizzazione, da parte dell’Enac, al volo o al sorvolo della città di Roma” si legge in una nota dell’Ente nazionale per l’aviazione civile. Da una prima ricostruzione dei fatti il volo “è stato effettuato da un privato che è decollato dall’elisuperficie di Terzigno, in provincia di Napoli. Il sorvolo della città di Roma è comunque vietato agli elicotteri monomotore. Il lancio di materiale da bordo, peraltro, è proibito a meno di specifica autorizzazione che l’esercente non aveva”.

Si potrà contestare il “corteo non autorizzato”, ma si tratta di una funzione religiosa, con grande partecipazione, per cui non sussiste.

I segnali di mafia ci sono. La delinquenza c’è. Allora la si combatta applicando le leggi dello Stato, si facciano scontare le condanne senza “sconti di pena” e non si cerchi in uno sfarzoso funerale un pretesto per cercare  trasversali vendette politiche!

VIDEO SFARZI CASAMONICA
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