Roma, 5 febbraio – Erano i camerieri “infedeli” di alcuni ristoranti del Centro Storico e del quartiere Prati che, per procedere al pagamento del conto, ricevute le carte di credito dai clienti, prevalentemente turisti, andavano alla cassa per effettuare la “strisciata” ma, contemporaneamente, non visti, passavano le carte stesse all’interno di un dispositivo elettronico “skimmer”, di piccole dimensioni, copiandone così il codice P.A.N. (Personal Account Number).
Completata l’operazione, restituivano ai clienti le rispettive carte, ricevendo anche la mancia…
I dati acquisiti fraudolentemente dagli skimmer, venivano riversati su dei supporti magnetici “vergini” ed utilizzati per il pagamento di merce di vario genere, prevalentemente telefonia mobile di ultima generazione, acquistata da alcuni componenti dell’organizzazione criminale in esercizi commerciali “convenzionati”.
Solo dopo alcuni giorni, e di massima quando i vacanzieri erano già rientrati nei paesi di origine, questi venivano a conoscenza delle numerose spese di migliaia di euro effettuate da sconosciuti con la loro carta di credito.
Le circostanze, però, non sono passate inosservate ai Carabinieri di San Lorenzo in Lucina, comandati dal Luogotenente Tommaso De Simone. Con un’indagine durata quasi due anni, collaborati dai servizi interbancari Cartasì ed American Express ed effettuando numerosissimi riscontri incrociati, gli investigatori dell’Arma sono riusciti a risalire ai locali dove i truffati avevano effettuato gli ultimi pagamenti e ad individuare tutti i camerieri che vi lavoravano e che risultavano in contatto con alcuni romeni precedentemente arrestati per uso di carte di credito clonate.
I conseguenti servizi di appostamento e pedinamento con successive intercettazioni telefoniche, permettevano così di identificare i camerieri “infedeli” sul “libro paga” dell’associazione criminale, nonchè il capo dell’organizzazione stessa, un cittadino romeno, già noto alle Forze dell’Ordine per aver commesso reati dello stesso tipo.
Gli elementi di prova raccolti, consentivano ai S. Procuratori della Repubblica di Roma, Dott. Antonio Clemente e Dott. Stefano Rocco Fava, che avevano coordinato le indagini, di avanzare richiesta ed ottenere dal Tribunale di Roma un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 13 persone, fra cittadini italiani e romeni, per i reati di “associazione per delinquere finalizzata alla frode informatica mediante l’illecita acquisizione e clonazione di codici P.A.N. (Personal Account Number) di carte di credito, utilizzo fraudolento di carte di credito clonate e ricettazione.”
I provvedimenti, (5 agli arresti domiciliari ed 8 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), sono stati eseguiti stamane dagli uomini di Di Tommaso e collaborati dai colleghi della Compagnia Roma Centro.
Per le carte di credito, consigli per gli utenti sono disponibili sul portale internet dell’Arma dei Carabinieri al seguente indirizzo: