Albanese prende a pugni la convivente all’8° mese di gravidanza. Arrestato

L’uomo coltivava anche una pianta di marijuana

Roma, 4 agosto – Ieri sera, la Sala Operativa del “113” riceveva una richiesta di aiuto in via Tavullia, per violenza in famiglia.

Immediatamente giungeva sul posto l’autoradio del Commissariato Casilino. Gli Agenti, trovavano l’appartamento totalmente a soqquadro mentre una donna, all’8° mese di gravidanza, era rannicchiata su se  stessa, tenendo fra le braccia la figlioletta di pochi anni.

Sul volto, i segni evidenti delle violenze subite.

Gli operanti, ascoltavano le parti in causa e le testimonianze dei parenti della donna, presenti nell’appartamento e che avevano effettuato la richiesta di intervento al “113”. Emergeva così che l’uomo, un albanese 26enne, descritto come una persona manesca e pericolosa, al termine di una lite violenta aveva aggredito la convivente, in stato di gravidanza, dandole due pugni in pieno volto. Mentre la vittima era stordita dai colpi, le dava una violenta spinta facendola cadere pesantemente a terra. Dove appunto l’avevano trovata i Poliziotti. Le violenze duravano ormai da diversi anni ed in più occasioni la vittima, pur recandosi in ospedale per farsi medicate, ometteva di denunciarlo per paura di ulteriori e più gravi ritorsioni.

Gli Agenti facevano accompagnare la malcapitata in ospedale per effettuare accertamenti sanitari sullo stato di gravidanza e  farsi medicare le ferite sul volto ed al ritorno, sentendosi al sicuro, sporgeva la denuncia.

Nel contempo, gli Agenti rinvenivano sul balcone una pianta di marijuana che l’albanese coltivava.

Sulla base delle risultanze investigative, l’albanese veniva arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni nonchè del reato di produzione e coltivazione di sostanze stupefacenti ed associato in Carcere, a disposizione della Magistratura.

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