Clandestini – False dichiarazioni di lavoro e residenza. Agenzie davano ai procacciatori 2500 euro a pratica. Ma i soldi da dove vengono?

Denunciate 27 persone

Roma, 20 settembre – È durata oltre un anno l’indagine dei Poliziotti del Commissariato Esquilino per fare luce sulle false attestazioni di lavoro di stranieri, favorendo così l’illegittima  permanenza di cittadini extracomunitari sul nostro territorio.

A marzo dello scorso anno, gli Agenti si erano recati presso un appartamento per accertare la reale presenza di uno straniero come da comunicazione di cessione di fabbricato pervenuta all’ufficio di Polizia senza però trovare l’interessato. Sul suo conto, risultava anche una nota di rintraccio in quanto, invitato a presentarsi alle Forze dell’Ordine, non aveva ottemperato.

Anche un secondo controllo, aveva esito negativo per cui gli investigatori ascoltavano a verbale il proprietario dell’immobile, G.L.,  il quale, dopo aver fornito varie versioni contrastanti, alle contestazioni degli Agenti, dichiarava di aver fatto una cortesia ad un amico e aver così certificato l’ospitalità dello  straniero. Ammetteva poi di non aver mai ospitato nè conosciuto quell’uomo ed infine di averlo fatto dietro il compenso di 1000 euro.

Dopo averlo denunciato G.L. in stato di libertà per aver favorito la permanenza del cittadino extracomunitario sul territorio, i Poliziotti  hanno incrociato tutta un serie di informazioni per scoprire se dietro alla falsa dichiarazione appena scoperta potessi nascondersi una più ampia organizzazione criminale.

Emergeva così che altre persone coinvolte erano coinvolte, affermando di aver avuto contatti con intermediari stranieri, con il G.L. dipendente presso una ditta di trasporti, ed alcuni suoi colleghi di lavoro.  Erano proprio quest’ultimi che durante lo svolgimento della loro attività, venivano a conoscenza di persone extracomunitarie che avevano bisogno di dichiarazioni di assunzione per l’ottenimento del permesso di soggiorno e le contattavano, facendo poi capo ad un’agenzia di mediazione, attualmente chiusa, specializzata nella trattazione delle pratiche di rinnovo e rilascio del soggiorno, dove erano state elaborate la maggior parte delle istanze illecite.

Per ogni pratica di assunzione compilata e firmata,  gli intermediari avrebbero ricevuto un compenso 2.500 euro.

Tra le persone indagate è stato individuato anche un cittadino del Bangladesh, che si è accertato fungesse da mediatore tra gli stranieri da regolarizzare, i datori di lavoro, e coloro che con dichiarazioni mendaci ospitavano sedicenti extracomunitari.

Mentre sono in corso ancora indagini sul proprietario dell’agenzia di mediazione, gli uomini del Commissariato hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria ben 27 persone che, in concorso tra loro e con uso di atti falsi, hanno favorito la permanenza di cittadini extracomunitari sul nostro territorio.

La domanda ora è: se agli intermediari veniva pagata la somma di 2.500 euro per ogni straniero, l’agenzia di mediazione quanto percepiva? E se questi stranieri hanno questa disponibilità economica, pagano le tasse allo Stato italiano per i benefici di cui fruiscono?

Misteri della solita italietta…

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