Roma
In tuta, posizionavano i cartelli di “lavori in corso”, poi scendevano nei cunicoli ma per rubare il rame
Arrestati tre falsi operai italiani.
Roma, 21 febbraio – L’avevano visto fare tante volte nei film, così anche loro, tre italiani di 42, 39 e 41 anni, abitanti nella zona dei Castelli Romani, hanno pensato di attuare quella tecnica per rubare.
Arrivati a Roma, in viale delle Milizie, con indosso tute da lavoro con tanto di strisce rifrangenti e parcheggiando un furgone a poca distanza, hanno posizionato dei segnali stradali di lavori in corso scoperchiando un tombino di una compagnia telefonica. Con sicurezza, hanno introdotto una scala e sono scesi all’interno di un cunicolo.
Ma la sicurezza è crollata quando, a differenza dei film, è transitata un’autoradio della Polizia che si è fermata per controllare. I tre, accortisi della presenza della Volante, hanno immediatamente estratto la scala e l’hanno riposta nel furgone, richiudendo il tombino.
Gli agenti, però, scesi dall’auto, si sono avvicinati al terzetto e gli hanno chiesto il motivo dell’intervento in corso. Gli operai hanno cambiato più volte versione, finendo per l’ammettere che la loro presenza in quel posto era dovuta solo alla volontà di procurarsi del ferro da rivendere.
Richiesto l’intervento di personale tecnico della società, emergeva che i tre erano già stati visti sul posto poche ore prima, e che in tale circostanza era stato constatato l’ammanco di oltre sessanta metri di cavo di grosse dimensioni, per un valore di circa 3.500 euro.
Intanto, il 42enne andava in escandescenza, oltraggiando gli agenti e colpendone uno con una testata.
I tre, accompagnati in ufficio, venivano arrestati con l’accusa di ‘furto aggravato in concorso’ mentre per il 42enne si è aggiunta anche l’accusa di ‘resistenza e lesioni personali’.