Arrestato per “assenteismo ed altro”, il comandante della Polizia Locale di Fonte Nuova
Tivoli, 10 gennaio 2017 – Il Procuratore della Repubblica di Tivoli, dott. Francesco Menditto, ha reso noto che stamattina i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, comandata dal Capitano Salvatore Ferraro, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del comandante della polizia locale di Fonte Nuova (RM), emessa dal GIP del Tribunale di Tivoli dott. Alberto Cisterna, su richiesta della Procura della Repubblica, per truffa aggravata ai danni dello Stato, peculato e altri reati.
Le indagini svolte con estrema professionalità dai Carabinieri di Monterotondo coordinate dalla Procura, stavano per essere compromesse da un servizio giornalistico andato in onda il 13 dicembre 2016 che aveva portato il Commissario Straordinario del Comune di Fonte Nuova ad adottare nei confronti dell’indagato, un provvedimento di sospensione cautelare dal servizio con contestuale avvio di procedimento disciplinare.
I militari dell’Arma hanno accertato e documentato che l’indagato, dopo aver timbrato il cartellino marcatempo, invece di espletare le sue funzioni, trascorreva sistematicamente il pomeriggio presso la propria abitazione o attendeva alle proprie esigenze personali, protraendo l’orario di servizio anche di pomeriggio maturando così il diritto alla fruizione del buon pasto senza che ne sussistessero di fatto le condizioni.
Il comandante faceva rientro in tarda serata presso gli uffici comunali esclusivamente per timbrare il badge in uscita mentre in diverse circostanze, ometteva di timbrare il cartellino, compilando a posteriori lo “specchio delle mancate timbrature”, con il quale asseriva falsamente di aver svolto orari di servizio mai eseguiti.
Dalle osservazioni dei Carabinieri, emergeva che l’indagato più volte si faceva accompagnare con l’auto di servizio nel tragitto ufficio – abitazione.
Tali risultanze investigative, consentivano al Gip di valutare il quadro completo della situazione e, nel ritenere fondato il quadro accusatorio prospettato dalla Procura, evidenziare nell’ordinanza cautelare che le “modalità d’azione” dell’indagato “sono gravi e obiettivamente allarmanti, soprattutto perché poste in essere … con assoluta sfrontatezza”.