Ovviamente, l’uomo si rendeva irreperibile allontanandosi dalla sua abitazione di Frascati e facendo perdere le tracce.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati non hanno però interrotto le ricerche partendo dall’unico dato certo: seguire con la massima circospezione, gli spostamenti dei familiari, in particolare della moglie e dei due figli.
Dopo settimane e settimane di servizi di appostamento e pedinamento, i militari dell’Arma riuscivano ad individuarlo con certezza alle porte di Roma.
Il ricercato, aveva trovato ospitalità presso la sede di un’Associazione di solidarietà sociale e di servizi assistenziali con sede nel limitrofo comune di Morlupo, all’interno di una palazzina ove sono presenti anche abitazioni private.
Predisposto un accurato servizio che potesse dare sicurezza per la conclusione positiva dell’operazione ed assicurare l’incolumità a terze persone, i Carabinieri intervenivano bloccandolo ed arrestandolo mentre, con la moglie ed i due figli, si stava recando a messa alla chiesa di Capena.
Per Guerino, si sono aperte le porte del carcere di Regina Coeli per espiare la pena connessa a fatti accaduti a marzo 2011 quando due uomini, un colombiano di 32 anni e un romano di 50 anni, furono sequestrati, al fine di indurli con violenza e minacce a restituire un’ingente somma di denaro (150 mila euro). I parenti dei malcapitati vennero contattati e minacciati affinché provvedessero a pagare una prima tranche di 30 mila euro in contanti per ottenere la loro liberazione. Le immediate indagini sviluppate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, consentirono di localizzare l’abitazione dove erano rinchiusi da due giorni, sita in via Maso Fininguerra – zona Anagnina.
Nel corso del blitz per liberare gli ostaggi, non mancarono momenti di tensione in quanto uno dei “carcerieri” era armato di una pistola semiautomatica cal. 7,65.
I due sequestrati si trovavano all’interno di una stanza appositamente allestita per la loro custodia e presentavano vistose ecchimosi al volto e su tutto il corpo causate dalle percosse subite nel corso del sequestro. Fortemente impauriti per il trattamento subito dai 4 carcerieri, fra cui anche Guerino Casamonica, i due uomini furono soccorsi e trasportati in ospedale per le cure del caso. Per uno, fu necessario anche il ricovero a seguito delle gravi lesioni subite agli occhi e al naso.
Ora i Carabinieri dovranno chiarire come e a che titolo Casamonica Guerino aveva trovato ospitalità presso la sede di un’Associazione di solidarietà sociale e di servizi assistenziali.