Quando lo stato non esiste. Romeno in manette 3 volte in 20 giorni

Roma, 20 gennaio 2016 – Aveva scelto il Centro Commerciale Porte di Roma,  per andare a rubare. Così, un 46enne romeno, entrato in un ipermercato,  si dirigeva agli scaffali dei liquori superalcolici. Dopo aver prelevato la merce in esposizione, approfittando del freddo, occultava le bottiglie  sotto l’ampio giaccone. Ma le sue manovre non erano passate inosservate al servizio di sorveglianza interna.
Così, dopo aver superato indenne la barriera casse senza pagare, l’uomo è stato fermato dagli addetti alla sicurezza inventariale che avevano fatto intervenire i Carabinieri della Compagnia Montesacro.
I Carabinieri, rinvenivano addosso all’uomo i liquori, il cui valore era di circa 400 euro, che venivano riconsegnati  al responsabile del negozio mentre lo straniero veniva accompagnato in Caserma.
Dal consulto della banca dati in uso  alle Forze di Polizia, emergeva che il cittadino romeno, fra l’altro, era stato arrestato, sempre per furto, il 31 dicembre 2015 in zona San Paolo ed il 10 gennaio per aver rubato merce per oltre 200 euro in Viale Trastevere.
Così, l’individuo è stato arrestato nella certezza della non pena italiana, con l’umiliazione delle Forze dell’Ordine che vedono gli arrestati rilasciati, dopo aver commesso reati, senza scontare un giorno di carcere.
Ma, esaminando attentamente, anche se è il legislatore a fare le leggi, quanto legiferato, non costituisce un’istigazione a commettere reati e quindi, un concorso nel reato stesso?
Misteri italiani… d’altronde i nostri  parlamentari hanno altro su cui impegnarsi, non di queste “sciocchezzuole” che non li riguardano, avendo loro le scorte…. 
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