Nei primi giorni di maggio, tre romeni (due uomini ed una donna) accampati in una baracca nei pressi di via Attilio Benigni, lungo l’argine del fiume Aniene, avevano ospitato tre connazionali, consentendogli di costruire poi un altro piccolo rifugio di fortuna accanto al loro. La convivenza però diventava quasi subito impossibile per via di continue liti, aggravate dall’uso smodato di alcol tanto che i primi tre invitano i nuovi giunti ad allontanarsi da loro.
I tre dapprima aderivano poi scattava la rabbia così, il 12 maggio scorso, incontrati gli “avversari” nei pressi di un supermercato di Via Casal dei Pazzi, dopo averli minacciato di bruciare le loro baracche, li aggredivano e, mentre uno teneva fermo l’avversario, l’altro menava un fendente con il coltello indirizzandolo all’addome. Solo la forza dell’uomo, che riusciva a divincolarsi e parare con la mano la coltellata, gli salvava la vita, anche se rimaneva ferito.
Mentre la vittima era nell’ospedale Sandro Pertini per le cure mediche del caso, i tre aggressori ripetutamente lo contattavano telefonicamente minacciando di bruciarlo vivo nel caso avesse denunciato ai Carabinieri quanto accaduto. Per dar forza alle minacce, i tre balordi incendiavano le baracche dei connazionali.
Il 27 maggio scorso, dopo essere venuti a conoscenza che la vittima aveva comunque sporto la denuncia ai Carabinieri della Stazione Roma San Basilio, gli aguzzini organizzavano una spedizione punitiva contro i connazionali che, nel frattempo, nello stesso posto, avevano costruito un nuovo riparo.
Mentre le ignare vittime dormivano, verso l’una di notte venivano svegliate dall’abbaiare dei cani. Il tempo di aprire gli occhi e il romeno ferito e che aveva sporto denuncia veniva violentemente colpito al volto con un grosso bastone. L’uomo, benché tramortito, approfittando del buio riusciva a scappare e a nascondersi nella vegetazione da dove, tuttavia, aveva modo di osservare la prosecuzione della vile aggressione. I tre assalitori trascinavano con la forza fuori dalla baracca gli altri due occupanti minacciando la donna ed accanendosi contro l’altro uomo con calci e pugni, urlando di svelare dove si era nascosto il fuggitivo. Al loro silenzio, i balordi continuavano a picchiarlo fino a tramortirlo quindi lo trascinavano sui margini del fiume gettandolo, esanime, nelle acque fredde dell’Aniene, in quel tratto interessato da forti correnti mentre la donna riusciva a chiamare telefonicamente il “112” mettendo così in fuga gli aggressori.
Il malcapitato gettato nel fiume, a contatto con l’acqua gelida riprendeva i sensi riuscendo ad aggrapparsi agli arbusti lungo la riva sottraendosi al trascinamento dell’acqua e riuscendo a risalire la sponda salvandosi.
I Carabinieri, sulla scorta delle denunce e degli elementi acquisiti, informavano la Magistratura che emetteva per due un’ordinanza di custodia cautelare in carcere dovendo rispondere di “tentato omicidio, lesioni personali, minacce ed estorsione” mentre per il terzo, coinvolto marginalmente, veniva denunciato in stato di libertà.
Stamattina, i Carabinieri di San Basilio sono riusciti a localizzare i ricercati in un insediamento di fortuna sorto nei pressi di Ponte Milvio, arrestandoli e associandoli in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.