Mentre stavano operando, i Poliziotti hanno notato S.I.A., 32 anni originario della Somalia, che, allarmato dalla presenza della Polizia, tentava di rientrare nella casa dove stava scontando una pena agli arresti domiciliari. Inutile il suo tentativo di confondere i poliziotti che ben conoscevano la sua identità ed il suo status giuridico e che lo hanno arrestato.
Ma per i malviventi abitanti nei “palazzoni”, le sorprese non erano finite. Nel pomeriggio, convinti che gli investigatori fossero rientrati, avevano ripreso le loro attività criminali. Gli Agenti del Commissariato, facendo un’irruzione, hanno colto sul “posto di lavoro” 2 donne ed un uomo M.L. 25 anni, B.A. 21 anni e L.R.E. 34 anni che, discutendo dell’arresto effettuato il mattino, stavano confezionavano mono-dosi di cocaina. 222 le dosi sequestrate insieme al materiale per il confezionamento e la “sostanza da taglio”. Anche per loro, sono scattate le manette.
Più ingegnoso il metodo di spaccio utilizzato da alcuni gruppi di africani operanti su via Casilina e Porta Maggiore, pusher più o meno conosciuti dagli stessi investigatori del Commissariato Porta Maggiore che, per scoprirli, appostati a distanza, sono ricorsi all’uso di visori notturni. I Poliziotti hanno così accertato che lo spacciatore di turno nascondeva le singole dosi in anfratti e/o fessure che si trovano nelle vicinanze della fermata del tram, mezzo scelto perchè forniva allo spacciatore maggiore tranquillità, potendo osservare e valutare se fra i viaggiatori vi era la presenza di poliziotti. Ricevuta l’ordinazione, lo spacciatore indicava all’acquirente quale vettura prendere del tram quindi, prelevata dal nascondiglio la dose da vendere, la metteva in bocca. Giunto il tram, saliva sulla vettura stabilita, controllava la presenza dell’acquirente e, stabilito che non c’erano rischi, con un rapido gesto, ritirava i soldi e cedeva la droga, scendendo subito dopo dal mezzo per ritornare al punto di partenza. Gli Agenti, scoperta la nuova tecnica, hanno istituito un servizio ad hoc che ha permesso l’arresto di 2 senegalesi, D.D. di anni 29 e G.F. di anni 32. Quest’ultimo, già noto come pusher, era sottoposto alla misura coercitiva del “divieto di dimora nel comune di Roma” che, ovviamente, non rispettava.
In questo caso il nascondiglio delle mono-dosi era una paratia della pensilina della fermata del tram.
A Casal Bertone invece, B.F., 27 anni, romano, alla vista dell’autoradio del Reparto Prevenzione Crimine Lazio, ha tentato di disfarsi di un sacchetto con 20 dosi di cocaina che stava trasportando con la sua auto. L’immediata attenta perquisizione domiciliare, ha consentito il sequestro di altre 180 dosi della stessa sostanza nonostante fossero state nascoste in un pallone da calcio. Gli investigatori del Commissariato San Giovanni sono al lavoro per stabilire sia la provenienza che la destinazione della cocaina.
Nel quartiere di Centocelle, è stata una segnalazione per lite in un appartamento che ha permesso agli Agenti del Reparto Volanti, di scoprire una mini serra di marijuana. 4 piante erano coltivate all’interno di armadio in stoffa –di quelli comunemente usati per il campeggio- illuminato artificialmente da alcune lampade. L’alloggio è affittato a più persone e sono in corso ulteriori accertamenti per stabilire la paternità dell’armadio/serra.