Roma, 24 novembre 2019 – Era al “lavoro” nonostante fosse asseritamente alla sua 12ma gravidanza, la 33enne nomade cittadina bosniaca, ormai famosa per gli innumerevoli precedenti e arresti collezionati nella sua lunga carriera di borseggiatrice, ma mai scontati in carcere a causa delle sue altrettante numerose gravidanze.
Madre di 11 figli, l’ultimo nato lo scorso maggio, che le ha permesso di ottenere, il 15 marzo, quando era stata arrestata nuovamente dai Carabinieri sempre per furto, di rimanere in libertà e di usufruire del differimento della pena.
Ieri mattina, l’indefessa “lavoratrice” pur senza timbrare il cartellino, era al suo posto di lavoro
sulla banchina della metro della linea “B”.
La sua presenza non è sfuggita ai Carabinieri della Stazione di Roma Viale Libia che, dopo averla osservata a distanza, la bloccavano subito dopo aver borseggiato un turista coreano.
Accompagnata in caserma per il previsto foto segnalamento, “madame furto” ha dichiarato di essere incinta, con conati di vomito. Per questo motivo, i Militari dell’Arma l’hanno accompagnata in ospedale per i dovuti accertamenti clinici. I medici, però, hanno categoricamente smentito lo stato di gravidanza riferito dalla ladra.
Così i Carabinieri, con la presentazione dell’arrestata per il processo con rito direttissimo, hanno consegnato al Giudice agli atti relativi all’arresto, corredati dal certificato medico che escludeva lo stato di gravidanza.
Per “madame furto”, questa volta una condanna alla pena di 2 anni di reclusione, da scontare ai domiciliari e con braccialetto elettronico.