Roma, 4 giugno 2020 – Dalle prime luci dell’alba, sono oltre 100 agenti della Polizia di Stato impegnati nell’operazione “operazione Giulio Cesare” in ausilio al personale della Squadra Mobile della Questura di Roma, e coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma – Ufficio GIP – contenente 12 provvedimenti restrittivi, che ha consentito di smantellare un importante sodalizio criminale romano, per rispondere, a vario titolo, dei reati di ”associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e alla detenzione illegale di armi da fuoco, organizzata militarmente con l’aggravante di essere una consorteria criminale armata”.
La predetta organizzazione operava nella zona Roma-Est, Ponte di Nona, dove era attiva una piazza di spaccio che rendeva il quartiere ostaggio di pusher e assuntori di sostanza stupefacente, operando tra i caseggiati del comprensorio Don Primo Mazzolari nr. 300 dove venivano occupati illegalmente interi spazi pubblici e privati.
L’organizzazione, che garantiva lo spaccio dal mattino fino a notte inoltrata, aveva dotato le “vedette”, posizionate nei punti nevralgici del quadrilatero, di un braccialetto che generava una vibrazione al polso, con il quale i pusher venivano avvertiti del sopraggiungere delle pattuglie consentendogli di disfarsi dello stupefacente e trovare riparo nella fuga all’interno dei cortili condominiali.
La complessa attività investigativa, ha visto implicato un allargato nucleo famigliare, con la partecipazione anche di due donne.
Nel corso delle indagini, sono stati effettuati numerosi arresti con il sequestrato complessivamente 15 Kg di sostanza stupefacente di varia tipologia: cocaina, eroina, crack, hashish, marijuana, amnesia, metanfetamina, nonché n. 4 pistole, n. 1 giubbotto antiproiettili e numerose munizioni.
Durante l’esecuzione delle ordinanze nel complesso abitativo, da una delle palazzine venivano lanciati numerosi vasi e gabinetti contro gli operatori di Polizia, al fine di interrompere e ostacolare l’attività in corso.
L’operazione ha coinvolto diverse province, tra cui Roma, Napoli, Firenze e Terni.