Aperto un procedimento penale, la Procura autorizzava l’installazione di un sistema di intercettazione audio-video nel locale in cui sarebbero avvenuti gli abusi mentre personale
della Polizia di Stato monitorava quanto avveniva dall’esterno.
L’attività è stata particolarmente complessa sia per la natura dei fatti sia per le difficoltà investigative, dovute alla tenera età dei minori coinvolti e alla delicatezza della materia trattata. Nell’ambito dei reati sessuali, infatti, risulta complicato predisporre strumenti investigativi mirati a interrompere la consumazione del reato nel più breve tempo possibile e, al contempo, acquisire utili elementi di prova, tenendo in considerazione la strategia dell’indagato, tesa a carpire con l’inganno la fiducia della vittima, facendole credere che gli atti sessuali altro non sono che innocenti manifestazioni di giochi affettuosi.
Ieri, attraverso la videosorveglianza, gli investigatori della Mobile assistevano alle scabrose scene di G.S. nell’atto di abusare di una delle minori.
Immediato l’intervento dei Poliziotti appostati che hanno interrotto sul nascere l’ignobile azione criminosa, procedendo all’arresto di G.S. in flagranza di reato per “violenza sessuale aggravata”. L’arrestato è stato posto a disposizione della Magistratura mentre le indagini proseguono per verificare l’eventuale commissione di altri fatti delittuosi.