Roma, 15 dicembre – Con l’arrivo dei pellegrini, si aguzza l’ingegno dei truffatori.
Quale poteva essere il più importante souvenir del Giubileo romano se non una bella pergamena pontificia con tanto di stemmi della Santa Sede, con foto di Papa Francesco ed ancor di più, con benedizione papale personalizzata?
Per ottenerla, originale, bisogna compilare e sottoscrivere un modulo per la “richiesta di benedizione apostolica” indirizzata a “A S.E. Rev.ma Mons. Elemosiniere di Sua Santità presso la Città del Vaticano”, unica Autorità ufficialmente autorizzata ad emettere gli auspici papali.
L’industria della truffa, allora, si è organizzata. Senza richiedere le necessarie autorizzazioni al Governatorato Pontificio, utilizzando un semplice scanner, prepara il modulo da compilare, simile in ogni sua parte a quello in uso al Vaticano e stampa le pergamene, identiche a quelle originali, con tanto di foto di Papa Francesco ed emblemi della Santa Sede. Unico particolare: le richieste compilate e giustamente indirizzate all’Elemosiniere, venivano poi ‘archiviate’ e la pergamena preparata nel retrobottega. Riscossi i soldi, veniva consegnata al felice pellegrino, la sua ‘benedizione papale’.
Così, visto il proliferare di ‘benedizioni’ fasulle (e la diminuzione di richieste per quelle ‘vere’ autorizzate) la Gendarmeria Vaticana ha informato la Guardia di Finanza.
Le indagini delle Fiamme Gialle, del I Gruppo Roma – impegnate nell’attuazione del piano d’azione “Jubilaeum”, dedicato a contrastare tutte le forme di abusivismo e frode che affliggeranno i pellegrini nella stagione giubilare, hanno permesso di individuare la stamperia abusiva in un negozio vicino alla Basilica Petrina.
La perquisizione effettuata dai Finanzieri ha permesso di rinvenire migliaia di moduli di richiesta e circa 3500 false pergamene, già effigiate con l’immagine del Santo Padre e recanti gli stemmi papali e dello Stato Vaticano contraffatti, e riportanti, in lingua italiana, spagnola, portoghese ed inglese, la dicitura “benedizione del pellegrino” e personalizzabili con qualsiasi nominativo fornito dall’acquirente.
Il negoziante stampatore, privo delle necessarie autorizzazioni della Santa Sede, è stato denunciato per produzione e commercio di oggetti contraffatti. Il valore delle pergamene sequestrate supera i 70.000 euro ma è in corso il calcolo delle somme già incassate con le vendite dei primi giorni.