Roma, 16 dicembre 2017 – Stamattina il Questore di Roma, Marino, si è recato in visita al Commissariato di Polizia di Roma Prati, in via Ruffini, dove ieri sera, una persona, con casco e a bordo di uno scooter, ha lanciato una bottiglia molotv, dileguandosi velocemente. La bottiglia ha centrato un furgone della Polizia di Stato, parcheggiato dinanzi al Commissariato, danneggiandolo nella parte anteriore.
Pur non escludendo nessuna pista, si è arrivato persino ad ipotizzare “la pista tifosi”, sarebbe quasi da idioti non collegare l’atto terroristico all’attentato consumato contro l’ingresso della Stazione Carabinieri di Roma San Giovanni del 7 dicembre scorso, rivendicato dalla cellula Santiago Maldonado della Federazione anarchica informale: “La scorsa notte abbiamo portato la guerra a casa del ministro Minniti. I diretti responsabili in divisa, coloro che obbediscono tacendo e tacendo crepano, hanno ricevuto un assaggio di quello che si meritano”concludendo “Con questa azione lanciamo una campagna internazionale contro uomini, strutture e mezzi della repressione”. (Il vecchio motto dei Carabinieri era “Usi obbedir tacendo e tacendo morir ndr.)
Per quell’attentato, il Prefetto Gabrielli, capo della Polizia e vicario del Ministro dell’Interno, aveva detto “Vorrei dare un messaggio di rassicurazione:non stiamo parlando di situazioni di allarme particolarmente importante. Per certi aspetti ritengo molto più grave la piazzata che è stata fatta ieri nei pressi di una redazione di un gruppo editoriale importante “.
Dichiarazione mirata alla fretta di tranquillizzare ma indubbiamente infelice e poco gradita alle Forze dell’Ordine ed ai cittadini…
Non fingiamo di dimenticare l’allarme, lanciato quasi 50 anni fa, da un Prefetto del Nord, sulla pericolosità di un estremismo volutamente sottovalutato che portò poi all’uccisione di numerosi innocenti operatori di Polizia…
Senza sforzarci a cercare date, nell’almanacco abbiamo ricordato che il 14 dicembre 1976, a Roma, i Nuclei Armati Proletari (Nap) assassinano il 24enne Agente delle Guardie di Pubblica Sicurezza Prisco Palumbo mentre il giorno 15 dicembre 1976 (ieri ricorreva il 41° anniversario), a cadere sotto il piombo delle Brigate Rosse (Br) furono il Vicequestore Vittorio Padovani ed il Maresciallo di Pubblica Sicurezza Sergio Bazzega … e la lista, purtroppo, è molto lunga… e abbiamo terroristi, liberi, che ancora se la ridono…