I Carabinieri della Stazione di Cinecittà, comandata dal Maresciallo Domenico Margiotta, dopo laboriose indagini condotte nell’ambito della malavita locale, riuscivano a dare un nome al rapinatore che operava col segno della rosa: era un membro della nota famiglia Bevilacqua, M., 23enne e già anch’egli conosciuto alle Forze dell’Ordine per i suoi diversi precedenti.
Le sue immediate ricerche nei luoghi che solitamente frequentava, davano però esito negativo in quanto Bevilacqua M., si era reo conto che i Carabinieri lo cercavano per cui aveva lasciato l’abitazione in zona Tuscolana Est, per spostarsi nel quartiere Don Bosco dove ieri i Carabinieri sono riusciti a localizzarlo e il tentativo di fuga è risultato vano.
Gli investigatori (veri!) di Cinecittà, riuscivano così a risalire ad un B&B dove il 23enne, per sottrarsi alla cattura, aveva trovato rifugio, registrandosi sotto falso nome. L’immediata perquisizione, permetteva di rinvenire e sequestrare la pistola usata per compiere le rapine, una calibro 7,65 modello 1915, con caricatore inserito e con due cartucce.
Nelle adiacenze, i Carabinieri anche trovato lo scooter, di colore nero, utilizzato per compiere tutte le rapine e che è risultato rubato. Nel sottosella, sono stati rinvenuti due passamontagna, un paio di guanti e due caschi, materiale indossato al momento della commissione dei reati, materiale sottoposto tutto a sequestro.
{youtube}4rpdr0gdLzc{/youtube}
Per Bevilacqua M., è scattato il fermo di Polizia Giudiziaria, atto convalidato dall’Autorità Giudiziaria. Per lui, si sono riaperte le porte del Carcere.
I militari dell’Arma stanno svolgendo ulteriori accertamenti per eventali altri reati commessi da Bevilacqua M., oltre alla perizia balistica sulla pistola sequestrata.