Pomezia, 29 settembre 2017 – Sono durate circa un anno le complesse e laboriose indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pomezia, con la collaborazione dei colleghi della Stazione di Pomezia, per giungere all’identificazione della banda di rapinatori composta da tre uomini, che era diventata il terrore dei commercianti ed in particolare dei distributori di benzina e tabaccherie nel comune di Pomezia e lungo via Ardeatina e via Laurentina del comune di Roma, nell’area sud di Roma.
A mettere gli investigatori dell’Arma sulla pista dei rapinatori, è stato lo spirito di osservazione di una vittima delle rapine che, giorni prima del reato, aveva annotato il numero della targa di un’auto sospetta, con due persone a bordo che osservavano insistentemente i suoi movimenti.
Il certosino lavoro dei Carabinieri si sviluppava esaminando ed analizzando ore ed ore di
filmati del sistema di videosorveglianza del Comune di Pomezia e degli esercizi commerciali rapinati, l’analisi dei tabulati telefonici dei telefoni cellulari in uso agli indagati, molteplici servizi di osservazione e pedinamento che hanno consentito di individuare tre autovetture, due delle quali risultate rubate, in uso ai rapinatori e la loro successiva identificazione, in 3 italiani di 36, 40 e 41 anni, residenti a Fiumicino ed Ardea, tutti con precedenti, uno dei quali ora attualmente detenuto presso il carcere di Velletri.
I frame dei filmati di videosorveglianza degli esercizi commerciali rapinati, hanno infine consentito, analizzando il modus operandi, le autovetture utilizzate per le rapine e l’abbigliamento in uso ai malviventi, di accertare senza ombra di dubbio, la loro responsabilità nella commissione delle 16 rapine e l’individuazione dei rispettivi ruoli.
In particolare, il 36enne aveva il compito di entrare negli esercizi commerciali armato di pistola e di farsi consegnare l’incasso, mentre il 40enne ed il 41enne avevano le funzioni di palo e/o di autista per la fuga.
Gli indagati sono poi stati riconosciuti da alcune delle vittime nel corso di sedute di individuazione fotografica in caserma.
Sulla base degli elementi e prove raccolte dai Carabinieri nei confronti dei tre individui per ben 16 rapine, la Procura della Repubblica di Velletri che aveva coordinato le indagini, richiedeva ed otteneva dal GIP del Tribunale di Velletri un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
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Il provvedimento è stato eseguito dai militari dell’Arma alle prime luci dell’alba e gli arrestati associati nel Carcere di Velletri, a disposizione della Magistratura