Polizia Locale di Roma Capitale tra rabbia e fantasia

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Roma, 9 gennaio – In piazza del Campidoglio oggi c’era l’83 per  cento della Polizia Locale di Roma Capitale e le cifre non hanno raggiunto il 100 per 100 solo perché si sono dovuti coprire i servizi minimi essenziali in ogni gruppo circoscrizionale.

Tutti riuniti dalle OOSS (CGIL, CISL, UIL, CSA, DICCAP) per urlare le dimissioni di Marino, sottolineando che Clemente non è il loro Comandante. Arrabbiati, ma soprattutto pronti e determinati a continuare una lotta che ormai è diventata una guerra senza esclusioni di colpi tra l’Amministrazione e i dipendenti capitolini. Più di un anno di lotta serrata, iniziata con assemblee, manifestazioni, scioperi e tavoli di confronto, culminata nella protesta di capodanno. Protesta quest’ultima, strumentalizzata dalla politica nelle cifre e nelle modalità,  per distogliere lo sguardo da Mafia Capitale ed usata ad arte anche da Renzi per giustificare l’applicazione del jobs act anche alla Pubblica Amministrazione.

E si, proprio Capodanno, un evento certo non imprevedibile che è costato caro al Comune di Roma, ma non per i malati, nella media dello scorso anno, ma per la totale astensione dagli straordinari, mal gestita da un’amministrazione che  non credeva che i caschi bianchi fossero tanto arrabbiati, che ha costretto la Dirigenza a far scattare  la reperibilità, ingiustificata e costosissima per le casse comunali. Ma la rabbia non è stata certo causata dagli spostamenti indiscriminati, non giustificati da nessuna legge, così come la stampa strumentalizata ha fatto credere ai cittadini, ma per l’atto unilaterale firmato da questa amministrazione il 1 agosto 2014. Tale atto è  il Contratto decentrato che equipara la Polizia Locale sempre più agli amministrativi. Un contratto decentrato dove si chiede al dipendente, in una sorta di gioco dell’oca, di lavorare senza quantificare lo stipendio percepito.

In poche parole più multe più soldi!

Soprattutto si chiede di lavorare di più senza divise, ormai logore da anni, senza mezzi di servizio, spesso non in manutenzione e che vengono fermati perché manca una lampadina e soprattutto senza tutele per la salute, senza l’equo indennizzo e la causa di servizio. Per non parlare degli equipaggiamenti personali del tutto assenti o ridotti ai minimi termini.

Ma ormai da giorni si parla di vigili fannulloni, assenteisti, corrotti che “si sono dati malati” per Capodanno, ma non si parla di tutte le volte che gli agenti hanno caricato sul loro veicolo pala e sacchetti di asfalto per riempire buche perché alla ditta di Manutenzione strade non era stato rinnovato l’appalto o di tutte le volte che gli agenti hanno comprato la carta per fotocopiare i verbali o le circolari o hanno comprato penne, fischietti o prontuari che l’amministrazione non ha mai fornito ai dipendenti!

La gente purtroppo, fuorviata dalla stampa di regime, non è a conoscenza che la Polizia Locale rileva tutti gli incidenti, ad esclusione di quelli sul  GRA, non sa che i compiti sono tali e tanti che enunciarli diventerebbe noioso (polizia edilizia, giudiziaria, assistenza emarginati, tutela ambiente, etc.).

Però ogni giorno e ogni notte le chiamate giunte alla Sala radio sono tantissime e tra le più disparate e a volte i Pizzardoni devono risolvere le situazioni più disparate con tanta, tanta buona volontà e perché no, anche un po’di  fantasia.

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