Roma, 1 luglio – La sera del 29 giugno, dopo aver assistito ad uno spettacolo pirotecnico presso Castel Sant’Angelo, tre ragazze minorenni stavano tornando verso casa quando, in via Baffico, venivano fermate da un uomo che, qualificatosi per “poliziotto”, con il pretesto di infliggere una sanzione in quanto le aveva viste bere birra, intimava loro di mostrargli i documenti. Una di loro, abitante fuori Roma e ospite per la serata dell’amica, consegnava il proprio documento di identità ed il sedicente “poliziotto” la invitava a seguirlo al vicino commissariato per ulteriori accertamenti. Prima di allontanarsi con la giovane, l’uomo legava la propria bicicletta sulla quale viaggiava, ad un palo della luce.
Il “poliziotto” conduceva la ragazza in via Teulada e, all’altezza del parcheggio di via Casale Strozzi, la trascinava con forza nel parchetto sito nelle vicinanze abusando sessualmente di lei.
Nel frattempo, visto lo scorrere del tempo, una delle due amiche chiamava la madre informandola di quanto era avvenuto e la donna si precipitava per raggiungerle.
Intanto, al termine del rapporto, l’uomo riaccompagnava la ragazza in via Bafile ma scorgendo la presenza di un adulto, si dava a precipitosa fuga, vanamente inseguito dalla donna e dalle ragazze, riuscendo a dileguarsi.
Immediato l’allarme al “113”, scattando così subito le ricerche dell’uomo mentre la minore veniva accompagnata in ospedale dove i sanitari non riscontravano segni di violenza apparente.
Mentre venivano intercettate le videocamere di sorveglianza che ritraevano un soggetto mentre si allontanava dal luogo inseguito da quattro persone, gli uomini della Squadra Mobile attuavano un appostamento alla bicicletta lasciata dal violentatore.
Verso l’una di questa notte, gli agenti fermavano un giovane mentre prelevava il mezzo.
Dopo una serie di improbabili scuse per giustificare la sua presenza in quel luogo e a quell’ora ed una prolungata reticenza, alla fine confessava che la bici era stata parcheggiata lì la sera precedente dal fratello, che si trovava a casa sua.
Immediatamente poliziotti si recavano nell’abitazione ove trovavano l’uomo, G.F., 31enne originario della provincia di Cosenza, appartenente al Ministero della Difesa – in forza presso l’Arsenale della Marina. la cui descrizione corrispondeva a quello fornito dalla minorenne violentata e dalle amiche, nonchè dalle immagini acquisite dalle telecamere di sorveglianza.
Nel corso della perquisizione effettuata presso abitazione di G.F., sono stati rinvenuti e sequestrati un paio di pantaloncini, appena lavati, e corrispondenti a quelli descritti dalla vittima e indossati dall’indagato la sera della violenza.
In relazione agli elementi di prova raccolti e sussistendo il pericolo di fuga, G.F. è stato sottoposto a fermo di p.g. perchè gravemente indiziato del reato di “violenza sessuale aggravata” e messo a disposizione dell’A.G. competente per la successiva convalida mentre il fratello del fermato è stato denunciato in stato di libertà per il reato di “favoreggiamento personale”.
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