Roma, 25 agosto – Il giorno dopo. Come avevamo scritto ieri notte sulle inutili polemiche ed illazioni di segnali mafiosi connessi con il funerale di Vittorio Casamonica, ieri, dopo la riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, nella conferenza stampa, il Prefetto Gabrielli ha dichiarato che “Le informazioni c’erano, seppure in maniera indiretta le informazioni c’erano. Ma come ho scritto nell’informativa al ministro, non hanno raggiunto i vertici delle strutture che potevano assumere comportamenti”.
Indubbiamente non è stato bello vedere lo sfarzo di quel funerale, con la presenza di pregiudicati e che richiamava alla mente i funerali mafiosi americani portati sulla scena dal cinema, la trovata delle gigantografie elaborate sulla porta della Basilica di Don Bosco, la scena dei petali lanciati dall’elicottero, un pacchiano zingaresco ma non basta questo a parlare di mafia come è offensivo parlare di “scorta delle macchine della Polizia Locale”, intervenute successivamente ed impegnate nel disperato tentativo di districare il traffico bloccato dal corteo funebre.
Certamente, con il senno del poi e conoscendo le usanze d’origine, sarebbe stato opportuno vigilare l’abitazione del defunto capo clan per avere, quanto meno all’origine, notizia di quanto sarebbe stato poi portato sul “set”, ma “sarebbe stato opportuno”, non imposto giuridicamente tanto è che, come avevamo previsto e scritto, le comunicazioni erano state regolarmente inoltrate.
Così, il Prefetto, nel ribadire che “Non ho mai detto che sarebbero rotolate teste, è stato un fatto grave. Se necessario le teste sarà il ministro a farle rotolare”, ha annunciato di aver “proposto un nuovo modello di alimentazione delle informazioni all’autorità di pubblica sicurezza. Nelle prossime ore ci sarà una direttiva specifica”, ha spiegato Gabrielli. “Verrà creato un gruppo di raccordo permanente, a cui parteciperanno prefettura, questura, carabinieri, polizia e vigili – ha aggiunto – La funzione sarà quella di definire un ranking delle informazioni, delle notizie che servono. Un ranking con una griglia che dovrà essere aggiornata ogni volta” e “che avrà un nuovo modello di controllo del territorio per aree e non per obiettivi”
Più opportuno invece avrebbe dovuto far vertere la riunione per la gravità dell’elicottero che ha potuto deviare dall’itinerario autorizzato, non per il colorito lancio dei petali di rose ma per l’accertata possibilità che chiunque possa compiere un attentato senza l’intervento immediato dell’Aeronautica, cui è devoluta la difesa dello spazio aereo.
Ed ora, finita la polemica, si consenta alle Forze dell’Ordine di continuare a svolgere il loro compito senza doversi sentire falsamente accusare di correità od omissioni!