Truffe agli anziani – “Se non paga subito una penale, suo figlio viene arrestato” ma a finire in carcere è il falso avvocato napoletano
Roma, 4 dicembre 2016 – Non è sfuggito all’attenta osservazione dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro, comandata dal Capitano Francesco Soricelli, che in abiti civili stavano svolgendo servizi mirati alla tutela degli anziani che vengono presi di mira da truffatori, l’atteggiamento guardingo di un giovane che percorreva via Giulio III, osservandosi attorno. Il giovane entrava in un condominio e, dopo pochi minuti, usciva allontanandosi con passo svelto.
I militari dell’Arma decidevano di procedere al controllo ed il loro intuito veniva premiato. Il giovane veniva trovato in possesso di 900 euro in contanti e preziosi di cui non era in condizione di dimostrare il legittimo possesso. Gli investigatori, però, riuscivano a ricostruire quanto era accaduto nei pochi minuti in cui il giovane si era trattenuto nel palazzo.
Emergeva così che il 22enne, sedicente avvocato, aveva contattato telefonicamente una 89enne che vive sola in quel condominio, qualificandosi come l’avvocato del figlio. Il “legale” la informava che il figlio aveva appena avuto un incidente stradale e che la sua auto era sprovvista di assicurazione. Per tale motivo, era stato accompagnato in Caserma dove correva il rischio di essere arrestato. L’unica soluzione era pagare la somma di 2.000 euro altrimenti per lui si aprivano per porte del carcere di Regina Coeli. Sentendo lo stato di agitazione dell’anziana signora, l’avvocato si offriva di raggiungerla immediatamente a casa per cercare di sbloccare la situazione convincendola affinchè gli affidasse il denaro.
Giunto all’abitazione della signora, “l’avvocato” simulava una telefonata alla caserma dei Carabinieri, facendosi passare il “maresciallo” il quale, parlando con la futura potenziale vittima, le confermava la versione fornita dal “legale”.
La donna, terrorizzata per la sorte del figlio, non avendo quell’importo in casa, consegnava al giovane la somma di 900 euro dandogli, per differenza, oggetti in oro che aveva in casa e che, l’avvocato gentilmente avrebbe monetizzato in una gioielleria vicino alla caserma.
Preso il tutto, il finto avvocato usciva allontanandosi rapidamente ma, ad attenderlo, si è trovato i Carabinieri che, raccolta la querela, hanno proceduto al suo arresto per “truffa aggravata” mentre la refurtiva è stata restituita all’anziana signora.
Il truffatore, in sede dibattimentale, è stato giudicato colpevole e condannato alla pena di mesi 10 ma… scarcerato… e quindi autorizzato a … ricominciare daccapo!
Ora, le indagini dei Carabinieri sono indirizzate ad identificare il complice ma… la domanda sorge spontanea…. con questa giustizia, ne vale la pena?