Marocchino attira donna italiana nella propria abitazione. Fatta drogare, la violenta, torturandola

Salvata dalle urla di dolore
Roma, 25 luglio – Continua l’attività preventiva e repressiva degli uomini della Compagnia di Frascati, comandata dal Capitano Melissa Sipala.
Questa  notte, i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Vergata stavano volgendo un servizio antidroga quando la loro attenzione veniva attratta dalle grida di aiuto di una donna, provenienti da una vicina palazzina popolare.
Immediato l’intervento dei militari dell’Arma che individuavano la provenienza delle grida. I Carabinieri riuscivano a farsi aprire la porta, trovandosi di fronte  una donna che versava in evidente stato confusionale, con gli abiti strappati e con diversi lividi e bruciature sul corpo.
Fatta una rapida ispezione,  gli operanti scovavano un uomo di colore  il quale, alla  loro vista, tentava di darsi alla fuga ma veniva bloccato.
I Carabinieri accertavano che la donna, una 40enne romana, si era incontrata ieri sera con un gruppo di amici, conoscendo fra gli altri, anche il fermato, un marocchino 33enne, già noto alle forze dell’ordine, regolare sul territorio Nazionale.
Poichè la donna voleva vendere un cellulare ed un tablet e il marocchino si era mostrato
interessato all’acquisto, le aveva proposto di controllare i prezzi e le valutazioni su internet,
convincendola così a farlo dal computer di casa sua, cosa che facevano.
Una volta nell’appartamento  però, l’uomo dopo averla indotta con la forza a consumare dello
stupefacente, crack e cocaina sino a quasi stordirla, ne abusava ripetutamente. La
donna, dopo un po’, stremata e ancora intontita, tentava di raccogliere i propri effetti
personali e fuggire, ma veniva bloccata nuovamente dall’uomo che, puntandole un coltello
al volto, le toglieva  dalle mani tutti gli effetti personali ed infine, per farla desistere da ogni
ulteriore reazione, le lanciava addosso dell’acqua bollente.
Le sue urla di disperazione, venivano raccolte dai Carabinieri che intervenuti e ponendo fine alle torture, la  trasportavano  al pronto soccorso del policlinico Tor  Vergata, ove veniva sottoposta alle cure mediche. I sanitari le riscontravano le violenza subita e ustioni di 1 e 2 grado ad entrambe le gambe, con una prognosi di 20 giorni.
Nel corso del sopralluogo, venivano rinvenuti e sequestrati il coltello a serramanico usato
dall’aggressore per minacciare la donna, ed una “pipetta” artigianale intrisa di sostanza
stupefacente del tipo cocaina, nonché il tablet ed il cellulare, che venivano restituiti
alla vittima.
Lo straniero veniva arrestato dovendo rispondere dei reati di “violenza sessuale aggravata, rapina e resistenza a pubblico ufficiale”e condotto presso il carcere di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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