Concluso l’accordo e portate a termine le due stipule, i tre hanno mantenuto un rapporto di amicizia e cortesia con l’anziana che, ignara del piano messo in atto dai suoi nuovi “amici”, ha ricambiato con altrettanta fiducia. Una mattina di fine febbraio però, al termine dell’ennesima visita di cortesia durante la quale il terzetto ha anche simulato un controllo delle varie prese di corrente sparse per la casa, la signora si è accorta dell’ammanco di alcuni oggetti in oro, stipati in un cassetto della stanza da letto, e di 500 euro in contanti. Dopo la denuncia, sporta dalla vittima negli uffici del Commissariato Tuscolano, per gli investigatori non è stato difficile risalire ai responsabili. Sulla base delle descrizioni fornite dalla vittima e dalla sua badante, i poliziotti hanno iniziata un attività investigativa che si è conclusa, rapidamente, con l’individuazione dei tre. Messi alle strette infatti, hanno ammesso le loro responsabilità, indicando agli agenti anche il negozio di “comproro” al quale si erano rivolti per vendere la refurtiva. Al termine degli accertamenti per i tre, due uomini e una donna di 21, 23 e 25 anni, è scattata la denuncia per il reato di furto. La refurtiva, parzialmente recuperata a seguito del controllo effettuato dagli investigatori all’interno dell’esercizio commerciale, è stata riconsegnata alla vittima.