Rimini, 14 settembre – Sabato. Serata in discoteca con le amiche. Una ragazza minorenne, 17enne, si ubriaca al punto di non capire quasi più niente.
Viene trascinata al bagno da un ragazzo albanese, conosciuto di vista che le usa violenza mentre le amiche, arrampicate nella toelette accanto, riprendono la scena, con la giovane in completa balia del violentatore.
La squallida scena, è riproposta in video su WhatsApp che viene, infine,visto dalla vittima che informa la madre e quindi i Carabinieri.
Il video viene bloccato e la Magistratura informata.
Ora, a parte la grande preoccupante immaturità che ormai regna e che anzichè pensare al bene della dignità umana, si pensa alla spettacolarizzazione del filmare e mettere in rete, ci si chiede perchè non viene contestato alle “amiche” il “concorso morale nel reato” nonchè l’ “omissione di soccorso”, visto che sarebbe bastata una telefonata al “112” per interrompere quell’infame violenza? Perchè non si pensa ad insegnare ai giovani che esistono dei valori oltre che alla moda demenziale del “riprendere la scena” senza guardare cosa effettivamente c’è al di la dell’obiettivo, se non ricordarsi di essere degli esseri umani quando si è “vittime”? I giovani ormai, assuefatti da programmi poco edificanti, confondono la finzione con la realtà…
Ma forse parlare di questo, è retaggio di epoche passate, da cancellare…
Complimentiamoci con noi stessi … abbiamo costruito un’ottima futura classe dirigente…