La risposta non esiste o ciascuno di noi può darla a modo suo.
Noi possiamo dire solo che per rispondere a questo “perché?”, dobbiamo fare una cosa sola; guardare una discoteca nel momento clou della sua giornata e trarre le conclusioni. È una marea umana che si agita in movimenti che definisce “ballo”, al frastuono degli amplificatori che definisce “musica”; sul suo volto appare un’espressione che non è divertimento, ma “conformismo”, moda.
Ad alcune ragazze, prese a caso, in questa marea, è stata posta la domanda “Perché frequentate la discoteca?”. Hanno risposto “…per divertirci…per conoscere gente nuova…”. È la più significativa o emblematica definizione del “vuoto” che regna …e a questa situazione, molte volte, c’è una risposta sola; ecstasy.
È chiaro che la discoteca non risolve il problema per cui il passaggio successivo è l’ecstasy che dovrebbe sopperire a quel qualcosa che nella vita … manca. Infatti il suo effetto è il senso di euforia.
Bene; il risultato è raggiunto?…ce lo dicono le cronache…
Basterà chiudere una discoteca per quattro mesi, per risolvere il problema? Assolutamente no!
Il problema sta dentro di noi ed è di ordine sociale e culturale; nel momento in cui si risolverà quello, la discoteca chiuderà per fallimento perché non avrà più clienti.