Alla richiesta di documenti di identità, il romeno ha esibito ai Poliziotti la carta di identità romena. Gli Agenti, però, non tr4ovando alcun riscontro nelle banche dati italiane, si sono insospettiti e lo hanno accompagnato in Commissariato per un più accurato controllo ed esaminare la sua posizione sul territorio nazionale.
Dal riscontro delle impronte digitali, però, è emersa la sua vera identità e quindi che O.I., 30enne, romeno, era colpito da un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Roma nel 2011 dovendo scontare una pena detentiva di quasi 5 anni di reclusione per furto e ricettazione, così per lui, si sono aperte le porte del Carcere di Rebibbia.