Una donna e due figli sono stati trovati morti in casa a Roma. Una terza bimba è in gravi condizioni
Roma, 27 ottobre – (ansa) Tragedia familiare a Roma. Una donna marocchina e due suoi figli di 3 e 9 anni sono stati trovati morti in casa in zona San Giovanni.
Una terza figlia di 5 anni è sopravvissuta alla furia omicida ed è ferita. E’ stata trasportata dal 118 all’ospedale San Giovanni. E’ in gravissime condizioni.
Sangue ovunque nell’appartamento in via Carlo Felice, teatro della carneficina.
Il marito della donna, trovata impiccata, è ricoverato dalla scorsa notte all’ospedale San Giovanni per una ferita all’addome. Lui stesso si è recato al nosocomio spiegando di essere stato ferito “nel corso di un tentativo di rapina”.
L’uomo ha 43 anni. La moglie, Khadia Fatkhani, 42 anni, da un primo esame esterno del cadavere avrebbe una profonda ferita alla gola. I bimbi morti hanno molte ferite di arma da taglio così come l’unica sopravissuta. La morte di madre e figli risalirebbe alla scorsa notte. La polizia è intervenuta nello stabile di via Carlo Felice verso le 14, dopo una segnalazione al 113.
All’origine della tragedia ci sarebbe una lite tra marito e moglie. Stando ad una prima ricostruzione, la donna, dopo avere litigato col marito e averlo ferito, avrebbe poi scatenato la sua rabbia sui figli e successivamente si sarebbe uccisa. Probabilmente la donna ha ucciso i figli in un secondo momento, dopo che il marito si era allontanato per farsi medicare la ferita. A scoprire i corpi un amico di famiglia allertato dal marito, ricoverato in ospedale, perché non riusciva a contattare la moglie.
Il palazzo di via Carlo Felice è occupato da circa dieci anni da famiglie di immigrati.
Al piano terra dell’ edificio, la cui facciata è semicoperta da una impalcatura, si affacciano i locali del centro sociale occupato Sans Papiers.
La famiglia viveva al quarto piano, secondo quanto riferito da altri occupanti che si trovano ora all’esterno dell’edificio. Tra loro sudamericani, nordafricani, immigrati dall’est Europa. Secondo la testimonianza di una donna, la famiglia, che comprende anche il marito della donna trovata impiccata, occupava l’edificio da diversi anni.
Tra i migranti c’è poca voglia di parlare e tutti appaiono molto scossi da quello che è successo.