È morto a Roma, il capo della polizia Antonio Manganelli
Roma – È morto, nell’Ospedale San Giovanni, ove si trovava ricoverato dal 24 febbraio 2013 per la rimozione di un edema cerebrale, conseguenza di un’emorragia provocata da un tumore ai polmoni contro il quale lottava dal 2011, il Prefetto 1^ classe Antonio Manganelli, Capo della Polizia.
Antonio Manganelli, nato nel 1950 ad Avellino, laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Napoli, arruolatosi come Funzionario nel Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, aveva operato sempre nel settore investigativo, in particolare nei sequestri di persona a scopo di estorsione e successivamente nella lotta alla mafia, collaborando anche con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, conseguendo brillanti risultati nella cattura di latitanti.
Nel 1991 assunse l’incarico di direttore del Servizio Centrale Operativo (SCO) e quindi del Servizio Centrale di Protezione dei collaboratori di giustizia.
Nel 1997, promosso Questore, diresse la Questura di Palermo e dal 1999 quella di Napoli.
Nel 2000 con la nomina a Prefetto di 1^ classe, diventò Direttore Centrale della Polizia Criminale con funzione di Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza.
Il 3 dicembre 2001 venne nominato Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni di vicario del suo vecchio amico Gianni De Gennaro.
Dopo i fatti del G8 di Genova, il 25 giugno 2007 il Consiglio dei ministri nominava Antonio Manganelli Capo della Polizia.
Manganelli, che ha trascorso la sua vita al servizio dello Stato, è compianto, oltre che dal personale della Polizia di Stato, dalle Autorità e da tutti i cittadini onesti.
Tutta la redazione de www.attualita.it, si unisce al cordoglio nazionale, formulando le più sentite condoglianze ai Famigliari ed alla Polizia di Stato per la grave perdita.