Erano pronti per consumare una rapina in un bar
Roma – Via Prenestina, ore una. Davanti al bar notturno, si fermano una Mercedes e una Fiat Bravo. A bordo delle auto rimane il solo conducente mentre nel locale entrano, con passo deciso, 4 persone.
Nel locale, fra gli avventori, un Carabiniere del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Casilina comandata dal Maggiore Domenico Albanese, che si insospettiva per i modi e dislocazione dei quattro nuovi giunti. Non visto, il militare lanciava l’allarme al “112”, che inviava immediatamente sul posto diverse pattuglie dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma e del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Casilina. I militari bloccavano gli autisti ed irrompevano nel locale proprio mentre i quattro, con gesti decisi ed inconfondibili, si stavano avvicinando alla cassa. Subito perquisiti, uno di loro veniva trovato in possesso di una pistola calibro 7,65 con il colpo in canna, risultata rubata da un’abitazione e di un coltello lungo 20 cm. Nelle due autovetture, i militari dell’Arma rinvenivano materiale simile a quello in dotazione alle forze dell’ordine: due ricetrasmittenti, una placca e una paletta contraffatti, un paio di manette, 3 berretti, verbali di perquisizione contraffatti e 2.680 euro in contanti nonché una parrucca. I sei uomini, di 20, 24, 29, 33, 41 e 42 anni e tutti già noti per precedenti, venivano trasportati in Caserma per gli ulteriori accertamenti. Nel corso delle immediate perquisizioni domiciliari, a casa del 20enne veniva rinvenuta una pistola scacciacani e decine di dosi tra hashish e marijuana. Mentre si procedeva al sequestro di tutto il materiale rinvenuto, i sei venivano arrestati con le accuse di “tentata rapina aggravata, detenzione illegali di armi, ricettazione, detenzione illecita di sostanze stupefacenti e possesso di segni distintivi”, e tradotti presso il carcere di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Proseguono le indagini dei Carabinieri per verificare se la banda avesse consumato altri reati ed in particolare, per i falsi verbali di perquisizione.