Youssef Maged Al Molky, il capo del commando palestinese che nel 1985 sequestrò la nave da crociera italiana Achille Lauro a bordo della quale uccise l’anziano cittadino statunitense di origine ebraica Leon Klinghoffer, invalido sulla sedia a rotelle gettandolo poi in mare e condannato dalla Corte di Assise di Genova alla pena di anni 30 di reclusione, dopo aver scontato 23 anni e 8 mesi ed essere stato scarcerato anticipatamente ad aprile per buona condotta, è stato espulso ed estradato in Siria.
Mi hanno usato come merce di scambio fra Italia e Siria. Mi stanno mandando verso la morte, ha dichiarato Youssef Maged Al Molky.
Il suo avvocato Gianfranco Pagano, da Genova, ha asserito che “poichè molti reati legati alla vicenda dell’Achille Lauro furono compiuti nelle acque territoriali siriane, le possibilità che possa essere condannato a morte sono molto alte”.
Il legale genovese precisa che su interessamento dell’Autorità palestinese, l’Algeria si era dichiarata disposta ad accogliere Al Molky, ma questi si era rifiutato di accettare la proposta ritenendo che, essendo sposato con una italiana, potesse rimanere a vivere in Italia al fianco della moglie, una donna piemontese sposata 5 anni fa mentre era ancora in carcere.
Ci auguriamo che il Tribunale Siriano non emetta una sentenza di condanna a morte, ma è strano come si invocano i propri diritti avendo tranquillamente calpestato quelli degli altri!