Durante la gestione Marrazzo, dovevano organizzare corsi di formazione professionale
Roma, 30 giugno – Nel 2006, assieme ad altre sette persone, erano stati coinvolti in un’inchiesta giudiziaria per la distrazione di un finanziamento regionale di dieci milioni di euro destinato all’organizzazione di corsi di formazione professionale, che aveva portato all’emissione di nove provvedimenti restrittivi della libertà personale per l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato.
L’intervenuta prescrizione aveva, però, reso vano il complesso impianto accusatorio e così Gianluca Gargano e Giuseppina Berardi si godevano beatamente il cospicuo patrimonio accumulato negli anni con truffe e ruberie varie, non curanti del fatto che il dispendioso tenore di vita condotto ed ostentato era assolutamente sproporzionato con i redditi dichiarati al Fisco negli ultimi anni.
Gli eccessi di mondanità non sono, però, sfuggiti ai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma che, avvalendosi degli strumenti ablativi posti a loro disposizione dal cd. “Codice Antimafia”,hanno riscontrato, oltre al possesso ingiustificato di beni in relazione al loro profilo economico e patrimoniale, una naturale propensione verso i traffici illeciti di varia natura.
Gli elementi così raccolti hanno consentito alla Procura della Repubblica di Roma di richiedere alla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma il sequestro dei beni nella loro disponibilità.
Il provvedimento, eseguito nei giorni scorsi dalle Fiamme Gialle del I Gruppo, ha riguardato undici immobili, per un valore di 6,5 milioni di euro, quattro conti correnti, per 3,5 milioni, azioni per 2 milioni di euro ed alcune società operanti nel settore immobiliare, per un valore complessivo di stima di circa 12 milioni di euro.