Cronaca

In ricordo del Colonnello Valerio GILDONI

 Il Generale dei Carabinieri Raffaele Vacca, ricorda il Suo Ufficiale, caduto un anno fa. Si parla di Eroi in tempi di pace, fortunatamente diversi da quelli proposti alcuni mesi fa da una nuova formazione apparentemente non politica (vedi in Politica “Farefuturo cambia il concetto di eroe” del 06.01.2010) Vetriolo
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GILDONI_-ATTUALITA.
 (nella foto il Col. Gildoni ed il   (Gen.Raffaele Vacca)
Lgt.Veltri con Doina Matei)

 

Medaglia d’oro al valor militare: «Con ferma determinazione ed esemplare iniziativa, unitamente ad altri militari, avviava una delicata, opera di persuasione nei confronti di un uomo che, in stato di alterazione psichica, si era barricato all’interno della propria abitazione esplodendo un colpo d’arma da fuoco all’indirizzo di una pattuglia di carabinieri precedentemente intervenuta. Resosi conto della situazione di estremo pericolo anche per l’incolumità degli altri presenti, con insigne coraggio e consapevole del grave e manifesto rischio, senza far uso dell’arma in dotazione, non esitava ad avvicinarsi, allo squilibrato per stabilire un contatto diretto e convincerlo a desistere, venendo proditoriamente attinto da un colpo di fucile che ne causava la morte. Fulgido esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio.» Nanto (VI), 17 luglio 2009.
Valerio, il giorno della festa dell’ Arma, a Roma, il 4 giugno scorso, ti è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valore Militare, con una motivazione che è un inno perenne alla religione del Dovere e al cosciente sprezzo del pericolo.
L’insegna più alta delle Forze Armate, che onora l’aristocrazia del Merito.
La Tua diletta Barbara, che con Te ha vissuto e continua a vivere in intima simbiosi, ha ricevuto dal Presidente della Repubblica la Medaglia sul Suo Cuore, desolato ma fiero. Sono stati momenti di grande emozione per le migliaia di presenti nella splendida cornice di Piazza di Siena, quando i Reggimenti hanno presentato le armi e i tamburi della Banda hanno rullato dopo la lettura della motivazione.
E’ trascorso quasi un anno da quel tragico maledetto giorno di luglio, quando, a Bosco di Nanto, vicino a Vicenza, immolasti la tua giovane vita sul fronte del Dovere, impedendo così che i Tuoi Carabinieri e soprattutto persone del luogo potessero subire più tragiche conseguenze ad opera di un uomo in stato di alterazione psichica, armato, barricato in casa.
Ti furono resi gli onori che meritavi, ma soprattutto si comprese quanto bene avevi seminato nel breve arco di tempo in cui hai retto il comando del Reparto Operativo di Vicenza, certamente il migliore e il più attivo dell’ intera Regione Carabinieri Veneto della quale, allora, ne ero il Comandante.
Si, sono stato l’ultimo Tuo Comandante di Corpo, e sento l’Onore di questo privilegio, privilegio che impreziosisce la mia lunga vita di comandante che ormai volge a conclusione in quanto il 28 giugno prossimo “appenderò la sciabola” per raggiunti limiti di età nel grado.
Lascio questa grande Istituzione nobile ed esemplare dopo 43 anni di servizio e di comando di reparti, avendo iniziato nel lontano 1968, poco più che ventenne subalterno proveniente dal glorioso Complemento, comandante di plotone nell’ VIII° Battaglione Mobile di Roma, in epoca densa di incognite e di fortissimi contrasti sociali.
Nel tempo,ho conosciuto migliaia di carabinieri giovani e meno giovani,sempre animato dallo stesso identico entusiasmo che ha contraddistinto la Tua azione.
In comune, ancora, in tempi ovviamente diversi e tanto lontani tra essi, il transito per la grande Compagnia di Roma Montesacro, nella quale, per continuità e ormai felice tradizione, milita ancora un valoroso Carabiniere, anch’Egli decorato al Valore, il Luogotenente Salvatore Veltri, ai miei tempi giovanissimo vicebrigadiere, attivissimo in polizia giudiziaria, sempre presente, allora come oggi in qualità di Comandante della impegnativa Stazione di Roma Talenti.
Addio, carissimo e, come Ti definivo in Veneto, celiando con fraterno affetto per il fatto che eri ‘titolato’.. “promettente collega”.
Riposa in pace nella Tua bella e verde Città di Castello, circondato dall’Amore di Barbara, dei Tuoi bravissimi Genitori, di Tuo Fratello Sacerdote , dei parenti e degli Amici, sorretto dal ricordo più ammirato e sincero di tutti noi.
Accetta, sapendoti schivo e lontano da logiche effimere, che il Tuo nome sia scritto per sempre sulle Tavole della secolare Storia dell’Arma nostra,e accetta pure che concluda, come ho recentemente detto a Tua moglie, che Tu sei Eroe non per come sei morto, bensì per come hai vissuto!
Ti rassicuri infine la certezza che l’ Amicizia è sentimento che non si ferma al cancello del Cimitero, ragione per cui i Tuoi Cari non saranno nel tempo soli , in quanto l’Arma da sempre duplice Madre, saprà essere loro vicina.
Noi, qui rimasti,sappiamo da nostra Santa Fede che … “vita non tollitur mutatur”….e che quindi sei piu’ vicino e provvido che mai, ai Tuoi cari ma anche a noi!
Una nuova Stella splendente, di sera, vediamo nel firmamento dell’ Eterno, e quella Stella sei Tu, VALERIO :…………………… VALE NUNC ET SEMPER….!!!!!!!!!!!         
CARABINIERE RAFFAELE VACCA ,Generale di Brigata, già Comandante della Regione Carabinieri VENETO
 
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