In una lite condominiale, sfiorata la tragedia in danno di una invalida 82enne. Arrestata dai Carabinieri l’autrice, una condomina 38enne

ROMA – Alle periferia romana, nel quartiere Settebagni, per una lite condominiale, è stata sfiorata la tragedia, riportando così alla memoria il caso di Erba.

Da tempo, i rapporti di vicinato  fra una invalida 82enne ed una vicina di 38, senza lavoro e che vive ancora con i genitori, erano pessimi. Ogni motivo era buono per discutere animatamente finchè nel pomeriggio, l’ennesima discussione. Forse una parola di troppo, ha scatenato nella giovane donna un raptus di follia.  Ha aggredito l’anziana invalida, l’ha trascinata nel suo appartamento dove ha infierito più volte colpendola con il bastone che l’inabile utilizzava per camminare. Ormai ridotta in pessime condizioni, probabilmente con la complicità di un’altra persona, ancora in corso di identificazione, l’ha presa per le gambe e trascinata fuori dall’appartamento abbandonandola a terra, sul pianerottolo, in una pozza di sangue.

Nel frattempo, alcuni condomini avevano chiamato la Croce Rossa ed i Carabinieri di Settebagni.  Mentre l’anziana veniva accompagnata in ambulanza in codice rosso presso l’Ospedale Sant’Andrea dove i medici le hanno riscontrato lesioni gravi ed un trauma cranico, ricoverandola, i Carabinieri, comandante Maresciallo Aiutante Antonio Fiumarella, sulle prime indicazioni parzialmente fornite dalla vittima e dai condomini, riscontrando le tracce di quanto accaduto, hanno proceduto all’arresto della 38enne per i reati di tentato omicidio e sequestro di persona,  associandola alla casa circondariale di Rebibbia su disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del processo.

Una vicenda che richiama alla mente la tragedia di Erba, in quanto i Militari di Settebagni, altre volte erano intervenuti per le liti condominiali fra le donne ma, grazie alle vigenti leggi, non avevano potuto far altro che diffidare le parti ad evitare la commissione di reati, informando l’A.G. ma senza avere la possibilità di effettuare interventi risolutivi se non ora che si è sfiorato l’omicidio.

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